I carabinieri hanno affidato alle cure dei sanitari del 118 il ragazzo che questa mattina ha fatto irruzione nella cappella dell'Università della Calabria, tentando di colpire con pugni e calci padre Mario, il sacerdote dell'ateneo, mentre stava celebrando la messa e che ha raccontato la disavventura a Salvatore Bruno.

 

 

Intanto il rettore Gino Crisci ha sottolineato l'imprevedibilità dell'episodio, lamentando invece l'escalation di episodi di vandalismo che hanno interessato aule e uffici nelle ultime settimane. Secondo Crisci, nel caso dell'incursione del ragazzo «l’organizzazione dell’ateneo ha funzionato in maniera tempestiva, grazie all’intervento della vigilanza e del personale medico che ha subito prestato soccorso al sacerdote aggredito e ad una ragazza che si è sentita male per la paura». Altra storia sono invece i danneggiamenti subiti, tali da indurre il rettore a convocare una riunione con tutti i direttori dei dipartimenti, per affrontare la questione sicurezza. «Mi sembra singolare - dichiara Crisci - che queste incursioni non siano quasi mai collegate a furti, ma vengano messe in atto al mero scopo di imbrattare e devastare le aule. Atteggiamento che ci porta a interrogarci su quale sia l’effettivo fine che si nasconde dietro tali deplorevoli azioni».