Vasta operazione della Polizia di Stato questa mattina contro una presunta organizzazione criminale dedita a furti in abitazione, ricettazione e riciclaggio. Oltre 200 uomini sono impegnati nell’esecuzione di un decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dal procuratore calabrese Pierpaolo Bruni, nei confronti di soggetti ritenuti gravemente indiziati. Contestualmente, sono in corso numerose perquisizioni in varie regioni italiane.

Le indagini, coordinate dalla Squadra Mobile di Caserta, sono partite da un furto avvenuto la notte del 31 dicembre 2023 in un’abitazione di Santa Maria Capua Vetere. Undici individui, travisati e a bordo di auto con targhe rubate, si sarebbero introdotti nell’edificio, rubando denaro, gioielli e due pistole regolarmente detenute, per un bottino stimato in 130mila euro.

Una rete nazionale con base a Castel Volturno

Le attività investigative hanno svelato l’esistenza di un gruppo criminale strutturato, con base operativa a Castel Volturno, ma attivo su tutto il territorio nazionale. La banda, composta prevalentemente da soggetti di etnia rom (esecutori materiali) e da cittadini italiani (coinvolti nella logistica), è ritenuta responsabile di numerosi furti in Campania, Calabria e nel Nord Italia, in particolare nelle province di Treviso e Venezia.

A febbraio, sette componenti del gruppo si sarebbero recati a Castrolibero, in provincia di Cosenza, dove avrebbero messo a segno un altro furto. Nei giorni successivi, il gruppo si è spostato in Veneto, dove è stato intercettato dalla polizia. Dopo un lungo inseguimento, conclusosi a Bologna, sei soggetti di etnia rom sono stati fermati e trovati in possesso di gioielli rubati. Durante la fuga, gli indagati hanno abbandonato un borsone contenente fucili, risultati anch’essi rubati da un’altra abitazione.

Arresti in flagranza e sequestri

Il 19 febbraio, due componenti della banda – un uomo e una donna – sono stati arrestati in flagranza a Caserta mentre cercavano di introdursi in un appartamento, dopo aver forzato l’ingresso di un palazzo.

Durante le perquisizioni notturne, gli agenti hanno sequestrato sette auto di grossa cilindrata, usate per commettere i furti. Le vetture, intestate a un prestanome italiano, venivano modificate con targhe rubate o clonate, garantendo alla banda mezzi sempre nuovi per sfuggire ai controlli.

Fermi eseguiti per numerosi soggetti con precedenti penali

Alla luce delle prove raccolte, la Procura ha disposto il fermo di indiziato di delitto nei confronti di soggetti tutti di etnia rom, molti dei quali con precedenti penali.