C’è chi lo vorrebbe inserire tra gli italiani memorabili, tra quelli che meritano l’intitolazione di una via e chi, invece, lo “vorrebbe cancellare”, ravvisando nella sua storia di politico un esempio esecrabile. Craxi sì o Craxi no? Da Nord a Sud il nome del vecchio socialista fa ancora discutere  e crea casi con presupposti identici, ma con soluzioni differenti. Così mentre a Lodi il prefetto ha bloccato l'intitolazione di una via del Comune di Sant'Angelo Lodigiano, a San Mango D’Aquino, in provincia di catanzaro la decisione di far figurare l’ex segretario del Psi nella toponomastica cittadina resta ancora sospesa, contornata da diverse polemiche.

Faverevoli e contrari

Fermo sul fronte del sì, e quindi in posizione diametralmente opposta a Bianca Laura Granato (M5s), segretaria della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali, che aveva annunciato una «interrogazione al ministro dell’Interno per sapere se l’intitolazione era stata autorizzata e che aveva bocciato l’operazione come un'offesa agli italiani onesti oltre che un invito all’emulazione di pratiche abbiette», resta fermo il consigliere comunale Roberto Guerriero.

Giusto sarebbe secondo Guerriero sottolineare che «nella vicenda di Craxi ci sono luci e ombre, così come innegabile resta il fatto che Craxi sia stato un personaggio importante della storia d’Italia, anche se controverso. Mi fanno sorridere i discorsi sulle condanne – spiega Guerriero - con questa logica non dovrebbero esistere nemmeno vie dedicate a Giuseppe Mazzini (per non parlare di via Unione sovietica…). Craxi era una socialista, non era il socialismo che troppo spesso, e anche in questo caso, si continua a confondere con il craxismo. La prima osservazione che mi viene da fare, da socialista, è: il socialismo è una ideologia, un movimento politico che si fonda su valori come la democrazia, che crede nella trasformazione della società in direzione dell'uguaglianza, o comunque della proporzionalità di tutti i cittadini sul piano economico, sociale e giuridico. Che si rispecchia nel significato di "sociale", che pensa cioè a tutta la popolazione. Craxi, volente o nolente, è stato una delle massime espressioni del Partito che rappresenta questa fede ideologica in cui si sono riconosciuti e si riconoscono milioni di persone in tutto il mondo. Quindi – conclude Guerriero - un fatto storico o un personaggio di rilievo, come è stato Craxi, non possono essere valutati sulla base della vulgata politica del momento che legge in maniera retroattiva il passato in funzione di una tattica: la storia non si può conoscere e la memoria non si può preservare avendo come fine il consenso elettorale».