Un tombino. A fermare la costruzione dell’ospedale di Vibo Valentia da 190 milioni, che attende ormai da quasi 20 anni, è il groviglio burocratico che si è sviluppato intorno alla realizzazione di una semplice grata per il deflusso delle acque piovane.

L’ultimo ostacolo prima che ruspe e betoniere si mettano al lavoro è la realizzazione di questo tombino nel fosso Calzone, attualmente sotto sequestro da parte della Procura della Repubblica in attesa che venga messo in sicurezza.

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I lavori, che prevedono le opere di canalizzazione delle acque piovane, deve realizzarli la Provincia di Vibo Valentia, essendo il soggetto attuatore. Ma anche l’ente intermedio sembra avere le mani legate. «Sin dal mio insediamento, tre mesi fa – chiarisce il presidente della Provincia Corrado L’Andolina – abbiamo sollecitato Rfi, che ha competenza sulle aree in questione, a metterci a disposizione gli elaborati grafici per procedere ai lavori. Abbiamo scritto due volte – spiega L’Andolina –, ma solo la scorsa settimana Rete ferroviaria italiana ha inviato la documentazione ma era incompleta perché non vidimata. Abbiamo quindi richiesto la documentazione completa che arriverà – ha garantito Rfi – a giorni». Intanto sia aspetta. D’altronde per un’opera la cui prima e unica pietra fu postata nel 2004 non cambia molto.

Il presidente della Provincia si difende: «Non sono stato con le mani in mano in questi tre mesi, sia chiaro. Ma entro maggio di certo non ce la faremo a iniziare i lavori per l’istallazione del tombino, arriveremo all’estate. Ma l’intervento è propedeutico all’avvio del cantiere per la costruzione dell’ospedale».

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Le dichiarazioni del presidente della Provincia sembrano demolire l’ottimismo del commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano, che due giorni fa ai microfoni di Lacnews24 aveva persino azzardato una nuova data: «Entro il 20 maggio i lavori per l’ospedale ripartiranno. Me lo hanno assicurato anche gli uffici della Regione, garantendomi l’avvio del cantiere intorno alla seconda metà di maggio». 

E invece no, non c’è il tombino. E ci vorranno ancora mesi prima che si riesca a realizzare. Vibo può aspettare ancora. Tanto, dopo vent’anni, non se ne accorgerà nessuno.