Venne ucciso nel gennaio 1960 durante un controllo del territorio. Il comportamento coraggioso del militare salvò la vita al suo comandante
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Sono trascorsi 65 anni dalla morte del carabiniere scelto Pasquale Camarda, ucciso il 3 gennaio 1960 a San Giorgio Morgeto (Reggio Calabria) in un conflitto a fuoco. La ricorrenza è stata celebrata oggi alla presenza delle autorità militari, nonché del sindaco di San Giorgio Morgeto e dei familiari del carabiniere. L’Arma dei Carabinieri ha voluto ricordare il militare caduto con la deposizione di una corona di alloro presso il largo intitolato al caduto e con la celebrazione della messa officiata dal cappellano militare don Aldo Ripepi.
Chi era Pasquale Camarda
Arruolato nell’Arma dei Carabinieri il 9 febbraio 1948, Camarda, nato a Oliveri (Messina) il 21 dicembre 1927, dal 6 maggio 1956 prestò servizio nella stazione di San Giorgio Morgeto. Il 3 gennaio 1960, nel corso di un servizio di controllo del territorio, intervenne unitamente al comandante interinale della stazione all’interno di un bar del centro, avendo notato la presenza di tre pregiudicati del luogo in compagnia di due forestieri. Uno di questi ultimi, alla vista dei militari, minacciò il sottufficiale puntandogli una pistola al fianco. Di conseguenza, il carabiniere scelto Camarda reagì ingaggiando un conflitto a fuoco ferendo uno dei due aggressori, dando così modo al superiore di sottrarsi alla minaccia. Nel corso della sparatoria fu tuttavia colpito mortalmente. Per l’altissimo senso del dovere dimostrato, il Presidente della Repubblica ha conferito alla memoria del carabiniere scelto Pasquale Camarda la medaglia d’argento al valor militare.
Camarda, già qualche tempo prima dell’evento che gli fu fatale, aveva dato prova di coraggio e di abnegazione, facendo scudo con il proprio corpo a una bambina che casualmente si era trovata a passare in una contrada dove era in corso un conflitto a fuoco tra i Carabinieri e alcuni malfattori. Un evento, quest’ultimo, rammentato dalla protagonista nel corso della cerimonia e che è stato oggetto di riflessioni da parte degli studenti delle scuole di San Giorgio Morgeto.