Ha raccontato di aver sparato per difendersi. Il gip di Cosenza non ha convalidato il fermo ma ha disposto la custodia cautelare nella casa circondariale di Via Popilia
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Il Giudice per le Indagini Preliminari di Cosenza, Giuseppe Greco, non ha convalidato il fermo di Salvatore Presta, l’omicida reo confesso dello zio, Angelo Presta, non avendo riscontrato la flagranza del reato, ma ha ugualmente disposto la custodia cautelare in carcere per il 35enne che lo scorso lunedì, 8 aprile, ha ucciso il congiunto a colpi di pistola, in un terreno agricolo di contrada Pugliano, nel comune di Paterno Calabro.
Indagini in corso per accertare la verità
Dopo aver commesso il delitto, Salvatore Presta si è costituito ai carabinieri della stazione di Dipignano, raccontando loro di aver sparato per difendersi e che, comunque, non aveva intenzione di far del male alla vittima, ma solo di esplodere alcuni proiettili in aria per spaventarlo. La versione è al vaglio degli inquirenti. Le indagini sono condotte dal pm Domenico Frascino e coordinate dal procuratore capo di Cosenza, Mario Spagnuolo.
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