Lo ha stabilito la Corte d’Assise. Esclusa la premeditazione del delitto che avvenne nel marzo 2020 a Furci Siculo
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Ergastolo per Antonio De Pace, 29 anni, di Dasà arrestato dopo aver confessato di aver ucciso la sua fidanzata Lorena Quaranta, la giovane agrigentina morta nella notte fra il 30 e il 31 marzo 2020 a Furci Siculo, nel Messinese. Lo ha stabilito la Corte d’Assise di Messina accogliendo le richieste del pm Roberto Conte. I giudici hanno escluso la premeditazione del delitto, ma ciò non è bastato ad evitare ad Antonio De Pace – difeso dagli avvocati Bruno Ganino e Salvatore Silvestro – la pena dell’ergastolo. La camera di consiglio è durata sei ore.
L'omicidio nel Messinese
Lo scorso febbraio De Pace era stato dichiarato “capace di intendere e di volere” al termine di una perizia effettuata per conto della Procura dal professore Stefano Ferracuti che aveva evidenziato l’assenza di “disturbi psichiatrici” nell’imputato. Per la Procura di Messina, l’omicidio di Loredana Quaranta è stato commesso per futili motivi e con premeditazione: il pm ha ricordato i messaggi di De Pace con i propri familiari via WhatsApp prima del delitto, con i quali manifestava la volontà di trasferire i risparmi, accumulati nel proprio conto corrente, ai nipoti: messaggi che ha poi cancellato dal cellulare per non lasciare tracce. Per la Procura segno che aveva pianificato il delitto attuato nella villetta di via Delle Mimose ed era certo delle conseguenze che ne sarebbero derivate. Antonio De Pace, secondo quanto ricostruito dalle indagini, ha colpito Lorena con un oggetto contundente per tramortirla e poi le ha messo le mani al collo per strangolarla, causandone la morte pochi istanti dopo per asfissia acuta da soffocazione diretta.
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