Arrestato lo scorso dicembre arriva ieri la condanna a 30 anni di carcere per il boss della 'ndrangheta Rocco Papalia, ritenuto responsabile di un omicidio avvenuto nel capoluogo lombardo il 9 ottobre 1976, quando Giuseppe De Rosa, venne ucciso a colpi di pistola fuori da una discoteca.

 

Un caso risolto solo lo scorso dicembre, quando grazie ad una intercettazione dell'aprile 2012, tra Agostino Catanzariti e Michele Grillo, entrambi arrestati. A seguito di quelle indagini è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del boss, accusato di omicidio volontario.

 

L’omicidio di Giuseppe De Rosa fu uno dei primi commessi nella provincia di Milano ed evidentemente finalizzato ad affermare la potenza del gruppo ndranghetista dei Papalia.

 

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti nel 1976 i due gruppi, quello degli "zingari" e quello dei "calabresi" erano in lotta per la gestione del territorio e quando si scoprì che De Rosa aveva infastidito una donna che era stata di un uomo del clan, hanno pensato bene far capire ‘chi comandava’. L’uomo è stato ucciso all’uscita di un locale con un colpo di pistola alla testa e due al petto. A premere il grilletto sarebbe stato proprio Rocco Papalia.
Il gup oggi ha accolto la richiesta del pm Paolo Storari, condannandolo a 30 anni di carcere.