Ha lasciato un “fresco profumo di libertà” la manifestazione “Tutti uniti con Gratteri” che nella giornata di ieri ha visto confluire in piazza prefettura a Catanzaro tutte le espressioni della società. Una società fatta soprattutto di giovani, di studenti che vogliono e che devono guardare al futuro con fiducia. 

«Penso che la mafia sia un cancro invasivo perché non solo distrugge i nostri sogni e le nostre speranze ma con essi anche i nostri diritti» dice Pasquale Spina, giovane di Caraffa. Sogni, speranza, diritti si sono mescolati di fronte gli uffici della Procura e sui volti dei cittadini onesti la voglia di una Calabria pulita.

«Io ero andato in Piemonte, a Torino, per lavorare. Ma sono tornato per cercare di cambiare qualcosa – racconta un catanzarese – e tutti insieme ce la possiamo fare. Abbiamo tanta speranza per il futuro».

All’iniziativa lanciata dal comitato promotore composto da professionisti, artisti, imprenditori, hanno portato la loro testimonianza uomini e donne che hanno avuto il coraggio di denunciare o che hanno conosciuto il dolore di una perdita per mano della criminalità. E dalla Campania alla Sicilia, il grido è unanime: «Ci siamo organizzati per venire qui da Palermo, Messina, Catania per manifestare a favore di Gratteri  perché vogliamo che il Sud sia liberato. E perché noi abbiamo già pagato con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e vogliamo che non succeda più quello che è successo a noi in Sicilia».

La forza di reagire

Un dovere esserci per dire grazie al procuratore della Repubblica, per ricostruire insieme a lui, mattoncino dopo mattoncino, una Calabria diversa ma anche per scusarsi con lui e con la sua squadra, come ha affermato il testimone di giustizia Rocco Mangiardi: «Noi, popolo calabrese, nonostante l’impegno di questi uomini, non siamo stati capaci di reagire. Essere qui è anche un modo per chiedergli scusa».

«Sono venuta qui oggi perché è giusto manifestare la nostra vicinanza ad un magistrato che per la prima volta sta scuotendo le coscienze – dice Rossella, giovane catanzarese in carrozzina -. Noi siamo giovani e quindi siamo il futuro e se non combattiamo per i nostri ideali, tutto il lavoro che si sta facendo in questo momento nella nostra regione, in Italia, non avrebbe senso».

«Abbiamo fiducia e non dobbiamo avere paura – aggiunge Silvia, giovane studentessa  - anzi siamo con Gratteri e non abbiamo paura di niente». A chiudere la giornata il messaggio del procuratore che attraverso la voce dello scrittore Pino Aprile ha detto ai manifestanti: «Accolgo la vostra sete di giustizia».