Si sarebbero introdotti abusivamente nel sistema informatico di Arcea per gestire le pratiche ai fini dell'erogazione agevolata della benzina
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Avrebbero commesso truffe per ottenere erogazioni pubbliche attraverso l'accesso abusivo al sistema informatico di Arcea della Regione Calabria. È questa l'accusa che la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro contesta a 23 indagati finiti nell'inchiesta denominata Ghost Oil che ha ipotizzato anche i reati di falso e sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa sui prodotti energetici. In sintesi, gli indagati si sarebbero introdotti in maniera abusiva sul sistema informatico al fine di gestire alcune pratiche finalizzate all'erogazione di carburanti in forma agevolata.
Gli indagati: nomi
Il sostituto procuratore, Francesco Bardonali, ha chiuso le indagini nei confronti di:
- Roberto De Fazio
- Alessandro Bianco
- Francesco Ranieri
- Saverio Flotta
- Mariantonia Capasso
- Francesco Cilidonio
- Michele Arena
- Graziano Vulcano
- Fabio Graziano
- Antonio De Meco
- Francesco Bevilacqua
- Angelo Lonetti
- Ottone Cesario
- Marcello Paolo Scornaienchi
- Salvatore Scordamaglia
- Natale Pacenza
- Giuseppe Giancotti
- Luigi Giancotti
- Caterina Mele
- Silvestro Cerrelli
- Pasquale Megna
- Carburanti Kremissa
- Carburanti Scordamaglia
Il collegio difensivo è composto tra gli altri dagli avvocati Tiziano Saporito, Antonello Talerico, Emanuele Campana, Antonio Ierardi, Luigi Morrone, Antonio Clausi.