Un ex funzionario della direzione regionale Musei Calabria del ministero della Cultura, in pensione dal primo gennaio scorso, è indagato, insieme ad altre sei persone, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura di Cosenza e condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza, che stamani ha portato al sequestro di 63.588 euro. Le accuse contestate, a vario titolo, sono di  truffa a danno dello Stato, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, ricettazione e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti. Oltre al sequestro, eseguito a Cosenza, Rende e Aprigliano con la collaborazione dell'Arma territoriale, sono stati eseguiti anche 7 decreti di perquisizione locale e personale.

L'indagine dei carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale di Cosenza, è iniziata nell'aprile scorso nei confronti del funzionario della direzione regionale Musei Calabria del ministero della Cultura che, secondo l'accusa, attestando il falso nella documentazione da lui redatta e sottoscritta in qualità di responsabile del servizio di approvvigionamento dei buoni pasto, tra il 2021 ed il 2022 sarebbe riuscito a far accreditare cospicue somme di denaro sotto forma di buoni su 18 schede elettroniche, intestate ad ignari dipendenti della stessa direzione regionale Musei, in servizio in diverse località della Calabria, che non avevano diritto al beneficio e in alcuni casi erano addirittura in pensione da molti mesi.

Dalle indagini, secondo l'accusa, è emerso che il funzionario utilizzava poi indebitamente le card sui cui erano stati caricato gli importi e che lo stesso facevano anche gli altri indagati, alcuni dei quali legati all'ex funzionario da vincoli di parentela, per acquistare generi alimentari in diversi supermercati della provincia di Cosenza.