Si tratta di beni per un valore di circa 200mila euro, restituiti a Pietro Antonio Mazza già a giugno 2023 dal Tribunale del Riesame di Catanzaro
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La Corte di Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura Europea contro il provvedimento del Tribunale del Riesame di Catanzaro che nel giugno scorso aveva annullato il maxi sequestro di beni mobili ed immobili, appartenenti all'imprenditore Pietro Antonio Mazza coinvolto in una inchiesta Easy Land per una presunta serie di truffe e falsi ipotizzati al fine di ottenere indebitamente dalla Unione Europea aiuti alla attività agricola negli anni dal 2020 al 2022.
La decisione | Truffa all’Ue, il Riesame dispone la restituzione dei beni nei confronti di un imprenditore agricolo catanzarese
La Suprema Corte, aderendo alle richieste dei difensori avvocati Danilo Iannello e Carlo Petitto, ha dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Procura Europea, sede di Palermo, contro il provvedimento del Tribunale del Riesame di Catanzaro che, lo scorso giugno 2023, aveva restituito a Antonio Pietro Mazza tutti i beni che la Guardia di Finanza aveva sequestrato su ordine del Gip di Catanzaro.
Si tratta di beni per un valore di circa 200mila euro, di cui era già rientrato in possesso a seguito del provvedimento emesso dal Riesame. La pronuncia definitiva da parte del Supremo Consesso conferma la assoluta legittimità del contegno assunto dal dottor Pietro Antonio Mazza in siffatta vicenda.