L'uomo era rimasto coinvolto in una inchiesta della Guardia di Finanza e subito il sequestro di 200mila euro con l'accusa di aver confezionato dichiarazioni mendaci
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Con provvedimento emesso nella tarda mattinata di oggi, il Tribunale del Riesame di Catanzaro, accogliendo integralmente le richieste dei difensori avvocati Danilo Iannello e Carlo Petitto, ha restituito ad Antonio Pietro Mazza tutti i beni che la Guardia di Finanza gli aveva sequestrato su ordine del Gip di Catanzaro lo scorso 4 maggio. In particolare, Mazza aveva subito il sequestro preventivo di conti correnti ed immobili per un valore equivalente di quasi duecento mila euro sulla scorta di una indagine condotta dall’Ufficio della Procura Europea, sede di Palermo.
La Procura Europea accusava il dottore Mazza di aver realizzato una serie di truffe e falsi al fine di ottenere indebitamente dalla Unione Europea aiuti alla attività agricola negli anni dal 2020 al 2022. Nel dettaglio, Mazza avrebbe - secondo gli inquirenti - confezionato dichiarazioni mendaci circa la propria condizione di incensuratezza e di regolarità contributiva in tema di tasse ed imposte. Avrebbe ancora, falsamente dichiarato di essere in possesso di titoli sanitari idonei circa la condizione sanitaria dei propri allevamenti. Per tutto questo la Procura Europea aveva chiesto al Giudice delle Indagini Preliminari di Catanzaro l’emissione di decreto di sequestro preventivo per equivalente per un valore di circa duecento mila euro.
In sede di udienza di riesame gli avvocati Danilo Iannello e Carlo Petitto hanno invece inoppugnabilmente dimostrato la assoluta legittimità, correttezza e linearità dell’operato del proprio rappresentato e la dovutezza di quanto ricevuto a titolo di aiuti comunitari. Il Tribunale Catanzarese ha accolto le censure difensive ed ha ordinato la restituzione immediata di tutti i beni oggetto del sequestro operato in danno di Mazza