Per una presunta truffa con operazioni finanziarie legate all'acquisto di bond ad alto rischio lussemburghesi ai danni della storica Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Gdf di Milano ha eseguito 6 misure di arresti domiciliari e una interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l'attività di impresa. Nell' inchiesta della Procura, con al centro reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, false comunicazioni sociali e appropriazione indebita, è indagato l'uomo d'affari Gianluigi Torzi, già coinvolto nell'inchiesta vaticana su un palazzo a Londra.

Perquisizioni anche in Calabria

Le Fiamme Gialle, inoltre, stanno effettuando numerose perquisizioni in Lombardia, Calabria, Lazio e Molise nei confronti degli indagati e delle società coinvolte nelle operazioni illecite. L'inchiesta, coordinata dall'aggiunto Maurizio Romanelli e dai pm Carlo Scalas e Giordano Baggio e nella quale è indagato Torzi, come si legge in una nota firmata dal Procuratore della Repubblica Francesco Greco, ha consentito di riscostruire «un'attività organizzata dedita al drenaggio di liquidità dalle casse della 'Cesare Pozzo'», fondata nel 1877 e operativa nel settore della mutualità sanitaria integrativa, «attraverso sistematiche condotte» ingannevoli e distrattive fino all'anno scorso.

Truffa da 15 milioni

Gli accertamenti hanno, inoltre, messo in luce come i danni per la società mutualistica sarebbero derivati «dall'acquisto di obbligazioni lussemburghesi, per un valore di 15 milioni di euro, privi di rating e ad alto rischio, di dubbia esigibilità e che non hanno garantito gli interessi pattuiti». Inoltre, si legge sempre nella nota, sono state rilevate ulteriori presunte distrazioni di denaro dal Fondo Salute Sce, la prima società cooperativa europea per la salute e la tutela sociale, nata nel 2009 da un'alleanza tra la 'Cesare Pozzo' e il gruppo mutualistico francese Harmonie Mutuelle. Distrazioni realizzate con l'uso reiterato di carte di credito aziendale per il pagamento di beni di lusso e di spese «voluttuarie», «nonché attraverso la fittizia assunzione di personale legato agli indagati».

«Collegamenti con la 'ndrangheta»

Tra i beneficiari del denaro distratto, oltre al presidente e al direttore generale pro tempore, c'è pure un «nutrito numero di soggetti - si legge in una nota firmata dal Procuratore Francesco Greco -, tutti residenti in Calabria, titolari di aziende formalmente operanti nel settore edile, alcuni dei quali risultati contigui ad ambienti della criminalità organizzata locale», ovvero la 'ndrangheta.

I nomi degli arrestati

Sono finiti ai domiciliari Ferdinando Matera e Armando Messineo rispettivamente all'epoca direttore generale e presidente della 'Cesare Pozzo' per vari reati tra cui truffa e associazione per delinquere "transnazionale". Ai domiciliari anche altre quattro persone (Fausto Lopez, Marco Reviglio, Christian Madeo e Mirko Faga) e una misura interdittiva è stata è stata inflitta al francese Luc Roger. Nelle indagini sono emerse anche «ulteriori condotte distrattive» con un sistema di false fatture per operazioni inesistenti di cui, spiega la Procura milanese, sarebbero stati «beneficiari finali il Presidente e Direttore generale pro-tempore» della società mutualistica.