«Quasi sicuramente possiamo anticipare di aver conquistato, insieme, anche per il 2024, e per la quinta volta dal 2020, la Bandiera blu». In quel “quasi sicuramente” c’è la mancanza di ufficialità a una notizia che riaccende i fari su Tropea, il cui Consiglio comunale è stato sciolto il 23 aprile scorso. Ma è una luce diversa da quella sinistra delle infiltrazioni mafiose ventilate dal ministero dell’Interno. A rompere il protocollo anticipando un’informazione che solitamente è coperta dal più stretto riserbo sino alle comunicazioni ufficiali, è il sindaco sospeso di Tropea, Giovanni Macrì. «Tra i tanti risultati straordinari – scrive il primo cittadino - conseguiti con impegno senza precedenti e che deve e dovrà essere tutelato, seguito, riempito di contenuti, di iniziative, di attività e di continua programmazione anche per il futuro, vi è sicuramente quello della Bandiera Blu che, essendo stato il comune già convocato alla cerimonia ufficiale di consegna a Roma della Fondazione FEE Italia, quasi sicuramente possiamo anticipare di aver nuovamente conquistato».

Ormai non ha nulla da perdere Macrì, e parte da questo input per commentare la manifestazione di solidarietà che ha animato le strade del centro cittadino martedì scorso, con centinaia di persone che hanno sfilato per esprimere vicinanza e gratitudine al sindaco.

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«Confesso di essere rimasto sorpreso da tanta partecipazione - afferma Macrì -, perché Tropea non è mai scesa in piazza con analoghe motivazioni e a sostegno del governo locale. Credo sia la prima volta per la nostra comunità e posso dire che anche in questo la Città è cambiata. Considero anche questo un lascito di educazione civica prezioso, consolidatosi in questi anni. Sono rimasto colpito ed emozionato anche dalla compostezza, dai contenuti di equilibrio preferiti, dalla eterogeneità dei tanti partecipanti. Sono veramente grato a tutti loro ed alla mia città per aver voluto ribadire e condividere, senza divisioni e contrapposizioni, senza polemiche e contestazioni ma a testa alta il senso motivato di riconoscenza all’Amministrazione Comunale per tutto quanto realizzato e costruito insieme in questi sei anni».

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Poi, dopo aver rivendicato il lavoro svolto alla guida dell’amministrazione per quasi 5 anni (se il Comune non fosse stato sciolto si sarebbe votato a giugno), il sindaco sospeso dalle sue funzioni evoca «il rischio che, oggi, salti tutto, soprattutto quel prezioso e lento percorso spirituale di fragile adesione alla legalità, al rispetto delle regole ed all’ordine come condizione essenziale di crescita e di sviluppo economico eco-sostenibile per tutti». «Un rischio – conclude - che si sta forse appalesando già in queste ore con l’emersione di fenomeni e atteggiamenti che per sei anni abbiamo tenuto a bada. La straordinaria ed emozionante partecipazione democratica dei giorni scorsi mi convince tuttavia che la Città vuole e saprà essere vigile, collaborando con i commissari che si stanno insediando, affinché Tropea non indietreggi di un millimetro rispetto a tutti i progressi fatti».