Dei locali allagati dopo l’ultimo nubifragio che colpì Castrovillari e di cui abbiamo scritto giorni fa torna a parlare il Gav (Gruppo d’Azione per la Verità) che ripropone il tema della inadeguatezza del Tribunale di Castrovillari e chiedono a gran voce di «riutilizzare l’ex palazzo di giustizia rossanese che non ha mai avuto problemi con le piogge». Dopo le aule allagate e poste sotto sequestro riemergono i «limiti strutturali e di capienza» da sempre denunciati dagli avvocati rossanesi attraverso una mole di segnalazioni «rimaste inascoltate» alle quali si aggiunge «l’inerzia ormai imbarazzante degli organi preposti al controllo e dell’intera classe politica, buona solo per passerelle elettorali e slogan acchiappa voti».

Lo stabile che ospita il tribunale di Castrovillari registra «infiltrazioni e allagamenti» come quelli segnalati dopo il nubifragio di sabato scorso che ha determinato «lo sgombero di una cancelleria della Procura facendo riemergere l’inadeguatezza del Palazzo di Giustizia. Ancora una volta – scrive il Gav - un ufficio importante della Procura, dove sono custoditi i fascicoli da visionare a seguito della chiusura delle indagini, si é nuovamente allagato, tanto che il Pm, dottoressa Manera, ha disposto il sequestro dell’aula per gli accertamenti del caso». Alla mente ritorna il rinvio dell’udienza in aula bunker del processo Stop avverso i clan locali cella criminalità organizzata o anche il resoconto di un’altra giornata di maltempo in cui cedettero gli infissi e volarono i fascicoli.

Ma per il Gruppo d’Azione per la Verità sarebbe necessario «prendere una direzione e soprattutto una decisione per mettere ordine e rendere efficiente il sistema giustizia in questo territorio. Una situazione che come Gav abbiamo sempre denunciato, nero su bianco, nell’assordante silenzio di tutti gli organi preposti». Ai disagi di oggi si aggiungono anche le denunce di gente che nel passato è scivolata sul pavimento di ingresso alla struttura giudiziaria ed i lavori di ampliamento dei metri quadri di pertinenza dell’ufficio di Procura le cui dimensioni, a seguito dell’accorpamento del tribunale di Rossano, «non riuscivano e non riescono ancora, a soddisfare appieno le esigenze del personale e dei magistrati». E non da ultimo – visti i tempi di emergenza sanitaria – «l’impossibilità di garantire le distanze di sicurezza in tempo di pandemia.  Insomma una evidente inadeguatezza esistente da sempre e che continua a persistere sotto gli occhi di tutti».