Il 43enne, figlio del presunto boss Antonino Accorinti, avrebbe iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro nel giugno scorso
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Un nuovo collaboratore di giustizia nel Vibonese ed è un nome “pesante” negli organigrammi della ‘ndrangheta vibonese o, quanto meno, nel clan di Briatico. Si tratta di Antonio Accorinti, 43 anni, figlio del presunto boss dell’omonimo clan Antonino Accorinti.
È stato il pm della Dda di Catanzaro, Antonio De Bernardo, nel corso del processo Imponimento che si sta tenendo dinanzi al Tribunale collegiale di Lamezia Terme ad annunciare il deposito delle dichiarazioni di due nuovi collaboratori di giustizia: Onofrio Barbieri di Sant’Onofrio (la cui collaborazione era già emersa) e, appunto, Antonio Accorinti di cui si apprende oggi per la prima volta.
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Top secret al momento le dichiarazioni di Antonio Accorinti, che avrebbe iniziato a collaborare con la Dda di Catanzaro nel giugno scorso. Il 9 maggio è stato condannato dalla Corte d’Appello ad 8 anni di reclusione al termine del processo nato dall’operazione antimafia denominata “Costa Pulita”, mentre il padre Antonino – ritenuto al vertice dell’omonima ‘ndrina di Briatico – è stato condannato a 12 anni. Continua a leggere su IlVibonese.it