Il tribunale di Catanzaro ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Livio calvi, capo cantiere della ditta “Cavalleri Infrastrutture srl”, impegnata nella realizzazione della Trasversale delle Serre. L’uomo, 59 anni, residente in provincia di Bergamo, è accusato di danneggiamenti e tentata estorsione con l’aggravante delle modalità mafiose. L’indagine, portata avanti dalla Dda di Catanzaro, è stata avviata nel 2014 dopo alcuni episodi di danneggiamento a mezzi di cantiere e a seguito di minacce giunte ai dipendenti della ditta impegnata nei lavori. Secondo i magistrati a compiere le intimidazione sarebbe stato Calvi, in complicità con altre persone, allo scopo di creare tensione nella azienda e costringerla ad abbandonare il cantiere avvantaggiando aziende riconducibili agli ambienti della criminalità organizzata calabrese. Sarebbe anche riconducibili a Calvi episodi in cui, l’azienda è stata costretta a consegnare a lui a ad altri la somma di 60mila euro.


A chiarire la dinamica con cui si è arrivati all’arresto, sono stati il procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo e l’aggiunto Giovanni Bombardieri che ieri, nel corso di una conferenza stampa, hanno evidenziato quanto accaduto nel cantiere tra ottobre 2014 e gennaio 2015. Sette mezzi meccanici incendiati, minacce telefoniche e una cartuccia calibro 12 per un capocantiere.


Ma le indagini per chiarire al meglio la vicenda, sono ancora in corso, anche perché la circostanza è anomala dal momento che lo stesso Calvi lavorava come capo cantiere per la società bergamasca. "Avevamo la necessità di interrompere questi iter criminosi – ha detto il procuratore Lombardo – per evitare che la ditta potesse abbandonare il cantiere, come aveva già minacciato di fare".


A inchiodare Calvi, è stata una telefonata partita dall’aeroporto di Lamezia Terme. Lo scorso 12 gennaio, direttore di cantiere della “Cavalleri Infrastrutture srl”, Giuseppe Sansone, è stato minacciato telefonicamente “Se non ve ne andate la prossima volta le cartucce saranno piene, per te e i tuoi colleghi” ha detto una voce anonima registrata ilo 12 gennaio scorso. Una frase non casuale, perché pochi mesi prima, ad ottobre 2014, il direttore di cantiere aveva rinvenuto sulla sua automobile una cartuccia di fucile calibro 12. Incrociando le immagini delle telecamere di sicurezza con gli orari è stato possibile identificare lo stesso calvi come autore delle minacce.

“La peculiarità di questo arresto – ha aggiunto Lombardo – è che Calvi è un dipendente della società interessata dai lavori, per questo la vicenda è da esplorare e non è ancora chiara nei suoi contorni e contenuti”. Fondamentale potrebbe essere, in tal senso, l'interrogatorio a cui l'arrestato sarà sottoposto.

“Si tratta di un lavoro che inizia, non abbiamo ottenuto il risultato finale. Abbiamo però messo un punto fermo – ha detto Bombardieri – sulle condotte intimidatorie che sono iniziate da ottobre 2014”.


“Le indagini stanno proseguendo – ha concluso Bombardieri – e man mano si aggiungono elementi importanti".