Nella relazione inviata al Ministero si chiarisce che il ruolo nel progetto "Gole Sicure" è unicamente improntato alla salvaguardia dei luoghi e alla sostenibilità delle attività turistiche, ma non alla loro sicurezza
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Un ruolo fondamentale, ma relativo solo alla sostenibilità e alla conservazione delle gole, non alla sicurezza dei visitatori. Questo è, in estrema sintesi, il contenuto del dossier redatto dall’ente parco del Pollino e inviato al Ministro dell’Ambiente e alla Prefettura di Cosenza, a capo della quale si è recentemente insediata Paola Galeone.
Una relazione dettagliata, richiesta dal ministro Sergio Costa in seguito ai drammatici fatti accaduti nelle cavità del Raganello e inviata dall’ufficio di gestione del Parco del Pollino, nel quale sono contenute le informazioni richieste sulle finalità e attività del sito. Ad informare dell’avvenuto invio della relazione, in una nota, l’ente parco.
"La relazione - è detto nella nota - partendo dalla finalità principale per cui è stato istituito il Parco ovvero, quella della tutela della biodiversità, oltre a descrivere il quadro normativo di riferimento, contiene un dettaglio sulle attività di tutela e conservazione che sono state effettuate nel sito stesso e chiarisce quello che è stata l'attività dell'ente nel 'Progetto Gole Sicure' finalizzato, relativamente alle competenze del Parco, alla sostenibilità ambientale attraverso la mitigazione degli effetti della pressione antropica sulle Gole del Raganello". "La stessa relazione - riporta ancora la nota - è stata inviata nell'ambito delle attività di carattere amministrativo al Prefetto di Cosenza, rimanendo a disposizione per ogni ulteriore e necessaria collaborazione".
Nel "Progetto gole sicure" l'Ente Parco nazionale del Pollino ha svolto attività "finalizzata, relativamente alle sue competenze, alla sostenibilità ambientale attraverso la mitigazione degli effetti della pressione antropica sulle Gole del Raganello". La relazione ricorda la "finalità principale per cui è stato istituito il Parco, ovvero quella della tutela della biodiversità". Il documento contiene "un dettaglio sulle attività di tutela e conservazione che sono state effettuate nel sito stesso".
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