Chi è sopravvissuto parla di un muro d’acqua, di uno tzunami che ha trascinato via ogni cosa nel giro di una manciata di secondi. La tragedia del Raganello irrompe nel cuore di un’estate già profondamente segnata dal dramma del ponte di Genova. Un’estate in cui il paese continua a piangere morti e ad aprire inchieste. E il giorno dopo la tragedia, c’è chi fa i conti con le conseguenze e con l’incertezza. I feriti, smistati negli ospedali, e i dispersi, almeno tre, il cui destino ha tenuto in apprensione per ore familiari e soccorritori.

 

Tre delle vittime per le quali si temeva il peggio sono state individuate. Si tratta di tre ragazzi pugliesi che proprio  ieri pomeriggio dovevano raggiungere le gole del Raganello e che, probabilmente scoraggiati dalle maltempo, hanno deciso di rimanere sul fronte lucano del Pollino. Sono stati rintracciati poco fa dalle forze dell'ordine grazie al sistema gps che, dopo l'allarme lanciato dai familiari, ha consentito di localizzarne la posizione.

 

Intanto la Prefettura di Cosenza ha diffuso un comunicato nel quale si rende noto che non è ancora, possibile rendere noti i nomi delle dieci vittime della tragedia del Raganello, né la loro provenienza. La diffusione, ha specificato l’ufficio del Governo, sarà possibile soltanto quando la loro identità sarà ufficiale e saranno stati avvertiti i parenti.

 

Purtroppo a passare dalla lista dei dispersi a quella delle vittime è stata una giovane madre originaria di Torre del Greco, nel Napoletano, i cui familiari –marito e due figli – sono riusciti a salvarsi.

Una bimba salvata dai soccorritori è stata trasportata nella notte in eliambulanza nell'ospedale Cardarelli di Napoli in considerazione della gravità delle sue condizioni, dovuta all'ingestione di fango e sabbia.

 

Buone notizie invece per una 24enne di Trebisacce che ieri era stata inizialmente data per morta e si trova adesso ricoverata all’Annunziata di Cosenza. Rimangono gravi le condizioni di quattro uomini politraumatizzati. Sulla regione di provenienza dei feriti, così come delle vittime, ci sono ancora molte incertezze, visto che quasi tutti erano sprovvisti di documenti.

 

Intanto il bilancio rimane fermo a 10 vittime, 11 feriti e 23 recuperati.  Il ministro all’Ambiente, Sergio Costa, giunto a Civita nelle scorse ore, ha rassicurato sulla situazione attuale: «Al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena del torrente Raganello».

 

Per quanto riguardo le salme martoriate delle vittime (sei donne e tre uomini), il Prefetto di Cosenza Paola Galeone ha stabilito che vengano al più presto restituite ai familiari, probabilmente già domani. Non verrà effettuato dunque nessun esame autoptico sui corpi. Intanto le ricerche proseguiranno fino alle 17.30 e verranno interrotte per un vertice conclusivo in Prefettura durante il quale verrà fatto il punto sulla situazione.