Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e di detenzione e spaccio di stupefacenti, sono questi i reati ipotizzati nei confronti di quattro persone che questa mattina sono state arrestate tra Scalea e la provincia di Salerno. 

Le ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, sono state eseguite dai militari dei nuclei di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di Napoli e Salerno. 

La misura cautelare eseguita in data odierna segue altra misura cautelare già eseguita il 7 luglio 2023 ed emessa dal Gip del Tribunale di Catanzaro in sede di rinnovazione, per competenza territoriale, di analoga misura precedentemente emessa dal Gip del Tribunale di Salerno. Il procedimento penale per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.

Tra gli arrestati Antonio Pignataro, condannato per l’omicidio della piccola Simonetta Lamberti

C’è anche Antonio Pignataro, 67 anni, tra le persone arrestate nell’operazione antidroga scattata questa mattina tra Scalea e la provincia di Salerno. Pignataro è stato condannato a 30 anni di reclusione per l'omicidio, avvenuto il 29 maggio 1982 a Cava de’ Tirreni, della piccola Simonetta Lamberti, figlia 11enne dell’allora magistrato Alfonso Lamberti, procuratore di Salerno prima e di Sala Consilina poi. Le misure cautelari riguardano anche Ivano Busiello, 48 anni, Gianluca Lano, 46 anni, e Joisef Slimane, 26 anni. Il gruppo criminale era capeggiato da Domenico Tamarisco, già raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa lo scorso 7 luglio dal gip di Catanzaro.

L’inchiesta sull’omicidio della piccola Simonetta Lamberti portò nel 1987 alla condanna all’ergastolo di uno degli autori materiali dell’agguato pensato per colpire il giudice. Le indagini furono riaperte nel 2011 sulla base delle rivelazioni di Pignataro, reo confesso. Quest'ultimo avrebbe partecipato all'ideazione dell'attentato al giudice, la cui esecuzione materiale sarebbe stata effettuata da altre quattro persone. Oggi Pignataro si riaffaccia nelle cronache per questa storia di narcotraffico.