Dura replica del sindaco alle critiche ricevute ieri: «Le città importanti non vengono tranciate dalle strade extraurbane, ma “circonvallate” o attraversate in maniera “invisibile”»
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Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi alla dura presa di posizione di parlamentari nazionali e consiglieri regionali del territorio sul progetto, tanto discusso, che disegna la nuova tratta di 106 Sibari-Rossano. L’amministratore va avanti per la sua strada convinto che la proposta avanzata all’Anas sia più onerosa sul piano economico ma ecocompatibile. Secondo l’amministratore dietro ad alcune prese di posizione si cela la solita «strumentalizzazione politica» in vista di prossimi appuntamenti elettorali.
Ricorda di aver chiesto da oltre un mese un incontro al presidente Occhiuto sul tema mai ottenuto, proprio al fine di addivenire a una soluzione condivisa. Sul merito della proposta Stasi ribadisce: «Le città importanti, almeno in occidente, non vengono tranciate dalle strade extraurbane, ma vengono “circonvallate” o attraversate in maniera “invisibile”, affinché si possa soddisfare tanto l’esigenza improrogabile di collegare il territorio con una strada a 4 corsie quanto quella inderogabile di tutelare il nostro sviluppo urbanistico e sociale».
Progetto più oneroso ma conveniente
«Probabile, continua Stasi, che la soluzione finale costerà un po’ di più rispetto a quanto approssimativamente previsto da Anas, ma del resto personalmente sono favorevole, per fare uno dei tanti esempi, al raddoppio della galleria del Santomarco tra Paola e Cosenza, che costa 1,2 miliardi, perché soddisfa più esigenze: credo che qualche centinaia di milioni di euro possano essere spesi anche sullo ionio, e forse è di questo si dovrebbe occupare la nostra delegazione extra comunale giallo-azzurra, ma questo è un altro discorso. Non saranno le perplessità di un sindaco ad una proposta progettuale a cancellare l’incapacità di portare a casa risultati politici: basta pensare all’ultima delibera Cipees nella quale la Calabria è stata destinataria (forse) di 500 milioni scarsi su 6 miliardi».