Per gli oltre 500 lavoratori che oggi hanno bloccato la strada di accesso per l’aeroporto nessuna risposta. Si è tenuto un incontro con gli esponenti della prefettura nel tentativo di avviare un’interlocuzione con il ministero ma andato a vuoto
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Non si è ancora conclusa la trattativa farraginosa che vede protagonisti oltre sei mila tirocinanti calabresi impiegati negli enti locali, nei beni culturali, nelle scuole e nella giustizia. Dopo avere occupato questa mattina la strada che conduce all’aeroporto, creando un vero e proprio blocco che ha innescato forti disagi alla circolazione, costringendo ad andare a piedi chi doveva partire e chi arrivava, compreso il procuratore Nicola Gratteri, nel pomeriggio i manifestanti hanno sciolto il presidio lasciando ai sindacati e ai delegati i nodi da sbrogliare e la difficile via da trovare per arrivare un accordo.
Dopo che il Governo ha bocciato tutti gli emendamenti a loro dedicati, e che comunque gli stessi manifestanti avevano stigmatizzando parlando di beffa, si è tenuto un incontro con gli esponenti della prefettura nel tentativo di avviare un’interlocuzione con il ministero. Al momento le interlocuzioni sono andate a vuoto facendo aumentare la rabbia e la delusione tra coloro che si definiscono “lavoratori in nero legalizzati”.
Si inizia ora a pensare ad altre mobilitazioni che possano essere più incisive e che non lasciano cadere nel vuoto l’argomento. Ad inasprire gli animi oggi è stata anche la mancanza di un rappresentante delle istituzioni, in particolare della Regione.