VIDEO | Dopo Lamezia, i lavoratori oggi hanno incrociato le braccia nelle sedi nelle quali sono impiegati. Riammessi gli emendamenti in discussione al governo ma 5500 di loro rimarrebbero fuori
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Continua la protesta dei tirocinanti calabresi guidata da Usb Calabria. Dopo avere bloccato nei giorni scorsi a Lamezia Terme la strada di accesso all’aeroporto, questa mattina si sono spostati sulla costa ionica dove hanno bloccato la statale 106 all’altezza di Sibari. Contemporaneamente stanno incrociando le braccia diversi gruppi di tirocinanti in servizio nei vari enti: dai musei, alle scuole, ai comuni.
«Fin quando le istituzioni preposte non si degneranno di dare delle risposte ai circa settemila tirocinanti, non siamo intenzionati a fermarci. La politica si assuma le sue responsabilità, non siamo più disposti ad abbassare la testa. La priorità rimane la contrattualizzazione, misura minima di dignità», afferma il sindacato.
Gli emendamenti concernenti la loro situazione lavorativa presentati dal capogruppo azzurro in Consiglio regionale Antonio De Caprio e dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro erano stati dichiarati inammissibili lo scorso martedì al governo. Ora sono stati riammessi, ma gli spiragli di contrattualizzazione riguardano i i tirocinanti inseriti nei ministeri. Rimarrebbero fuori circa 5500 lavoratori impiegati nei comuni.
Da qui la nuova protesta dopo anni di promesse e di attese disilluse. A luglio, spiega Usb, ci sarà la scadenza di molti contratti e seppur la proroga non è la strada da battere si rischia che non si riesca ad avere nemmeno questa. Domani a Reggio Calabria ci sarà un nuovo presidio in occasione del consiglio regionale e si chiederà l’apertura di un tavolo con governo e Regione.