Chiedono il rispetto degli impegni presi e lo fanno nel nome di quelle comunità che al terzo megalotto della Ss106 hanno guardato «con interesse» perché la ritenevano «un’occasione di sviluppo e rilancio». Ma che oggi si sentono traditi visto il «silenzio» caduto sia sulle opere di compensazione decise nell’ordine di 14 milioni di euro ed anche per le ricadute occupazionali attese e di cui non si ha più notizia. 

 

Sono i sindaci dei comuni di Albidona, Amendolara, Cassano allo Jonio, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Roseto Capo Spulico, Trabisacce e Villapiana riuniti nella città del sindaco Papasso per rompere il silenzio caduto sulla vicenda.

 

«È il silenzio quello che ci stupisce e ci inquieta» confessa Rosanna Mazzia, sindaco di Roseto Capo Spulico. Da mesi i rappresentanti dei territori non hanno più interlocuzione con la Regione Calabria, Anas ed il contraente generale e questo «non perchè non siamo interessati all’opera o al contesto ma perché nonostante le nostre richieste siamo stati finora ignorati» aggiunge. Tutti per mesi sono stati impegnati nell’elaborazione di progetti di opere compensative che «fossero realmente un’occasione di sviluppo e rilancio» ma questo impegno non è stata corrisposta «altrettanta attenzione» lamentano i sindaci dell’Alto Jonio che oggi si ritrovano una mega opera che attraverserà e segnerà in maniera pesante i propri comuni senza sapere ciò che avviene. «Si tratta di un’opera importante – aggiunge il sindaco Mazzia – e noi abbiamo lavorato tantissimo perché i territori fossero pronti, anche per superare le naturali contrapposizioni e ci sembra irrispettoso questo silenzio per sindaci che rappresentano le comunità». 

 

Sindaci dimenticati

È un senso di frustrazione che viene rilanciato anche dal sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, chiamato a coordinare l’organizzazione della riunione odierna e che oggi intende riprendere «un discorso interrotto». A maggio sono stati consegnati i lavori della Ss 106 per il terzo megalotto ma la cosa «evidente – aggiunge il sindaco cassanese – è che i sindaci sono stati tagliati fuori. Siamo stati utilissimi nell’approvazione dei progetti ma adesso sembra che siamo stati dimenticati. Non sappiamo cosa concerne l’occupazione ma dalle notizie che abbiamo pare che occupazione locale non ce ne sarà». 

 

Riaprire il tavolo tecnico 

Serve riaprire il tavolo tecnico e soprattutto permettere ai rappresentanti delle comunità di sedere nella stazione delle decisioni che riguardano i territori e che oggi, invece, non è possibile perché i primi cittadini non sono ammessi a sedere a quell’organismo. «La compensazione proposta – aggiunge Antonello Ciminelli, sindaco di Amendolara – non sarà mai possibile nella maniera giusta per i nostri territori per questo bisogna discutere come fare queste opere, cosa fare perché pare che il ministero dell’Ambiente non sia d’accordo sulle modalità per come sono state scelte le opere. Noi tutto questo lo contestiamo, sono state fatte scelte precise qualche anno fa, ci sono state fatte promesse che non possono essere gabbate».