Lo ha rivelato l’ex senatore Renato Meduri in un’intervista video fatta nel 2015 e mai pubblicata e diventata pubblica perché depositata dai legali dell’avvocato reggino durante il processo “Gotha”
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Sarebbe stato l’ex europarlamentare di An e presidente della Provincia di Reggio Calabria Umberto Pirilli il soggetto che, nel 1979, avrebbe chiesto all’avvocato Paolo Romeo di ospitare in riva allo Stretto il terrorista nero Franco Freda, il quale trascorse un periodo in città dandosi alla latitanza mentre era in corso il processo a Catanzaro per la strage di Piazza Fontana. Lo ha rivelato l’ex senatore Renato Meduri in un’intervista video fatta nel 2015 e mai pubblicata.
Un’ora di intervista inedita che, però, ieri mattina è diventata pubblica perché depositata dai legali dell’avvocato Paolo Romeo durante il processo “Gotha”. In sostanza, l’ex senatore Meduri conferma, in anticipo, quello che lo stesso Romeo ha detto nelle scorse udienze quando ha reso dichiarazioni spontanee davanti al Tribunale e ha ammesso per la prima volta di aver aiutato 42 anni fa Franco Freda, nascondendolo a Reggio Calabria prima della sua fuga in Costarica dove poi il terrorista nero è stato arrestato. «Freda è arrivato a Reggio segretamente, ma senza servizi. – ha affermato Meduri – lui è arrivato a Reggio accompagnato. Era un imputato libero vigilato. Non era un latitante.
Lui aveva deciso di andar via perché temeva che quei giudici fossero indottrinati dal regime e dovessero emettere per forza un certo tipo di condanna. Temeva quindi per la propria libertà e aveva deciso di andare via. Noi, eravamo convinti della sua assoluta estraneità alla strage di Piazza Fontana e abbiamo deciso di dargli una mano». Stando al suo racconto, a chiedere a Romeo e Meduri di ospitare Freda a Reggio Calabria sono stati “due vecchi camerati che avevano un legame di vicinanza” con il terrorista nero.