La Procura distrettuale antimafia di Catanzaro ha avviato "accertamenti preliminari" su quanto avvenuto nel carcere di Rossano venerdì sera, dopo le prime notizie sugli attentati di Parigi, quando alcuni jihadisti detenuti hanno inneggiato alle stragi.

 

Questa mattina il procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri, che coordina il pool antiterrorismo della Procura calabrese, ha partecipato a un vertice in Prefettura a Cosenza con i responsabili territoriali delle forze dell'ordine e il direttore del carcere di Rossano.

 

Anche il segretario generale del sindacato Sappe, Donato Capece, ha visitato il carcere di Rossano per verificare lo stato di sicurezza in particolare della sezione speciale dove sono ristretti i terroristi islamici: «Nella sezione speciale del carcere di Rossano dove sono detenuti 21 terroristi islamici, uno dei quali appartenente all’Isis ed un altro all’Eta, e gli altri 19 integralisti islamici, tutti con pena definitiva nel 2026, c'è un livello di sicurezza pari a zero. Questo istituto penitenziario - ha continuato Capece - è carente e inadeguato. Dunque noi o siamo eroi o siamo ingenui. Il personale che ci lavora è specializzato, ma carente. Ogni giorno in quella sezione speciale dovrebbero esserci 4 agenti di polizia penitenziaria, ma purtroppo ne abbiamo solo uno ed i turni sono estenuanti».

 

Secondo quanto ricostruito, almeno quattro dei 21 terroristi islamici detenuti nella sezione speciale del penitenziario calabrese, dopo aver appreso la notizia della strage di Parigi, avrebbero esultato inneggiando alla "liberazione" della Francia dagli "infedeli".

 

Intanto il pool di magistrati della Procura di Catanzaro sta riesaminando gli atti contenuti nelle dieci indagini aperte in passato sugli ambienti dell'islam radicale presenti sul territorio del distretto. L'attenzione, viene assicurato, e' massima.

 

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