Sulle porte d’ingresso dei tre alberghi ci sono le copie delle mail inviate il 5 dicembre ai proprietari delle strutture e ai tour operator che avrebbero dovuto mandare i clienti a soggiornare sul lato trentino del Valico del Tonale. Le firma l’amministratore unico della società M&V Gestioni turistiche Alessandro Oliveri: «Spettabile operatore, con nostro grande rammarico sono a comunicarle che a causa di una informativa del prefetto di Catania del 23 novembre 2024, il sindaco del Comune di Vermiglio ha emesso l’ordinanza numero 59 del 3 dicembre con la quale ha disposto la chiusura dell’albergo da noi gestito. Abbiamo alacremente lavorato per garantire i contratti commerciali in essere, nonché i rapporti di lavoro, facendo un passo indietro per consentire l’ingresso di un nuovo gestore in tempo utile per l’apertura del giorno 6 dicembre. Il proprietario dell’albergo ha deciso, nel suo interesse, di non proseguire la gestione. Siamo quindi impossibilitati ad aprire e dar esecuzione al contratto. Stiamo lavorando per vie legali per ottenere la sospensione del provvedimento e quindi riaprire l’albergo». Intanto tutte le prenotazioni sono annullate e lo stop delle tre strutture storiche è scoppiato come una bomba nel cuore della stagione turistica invernale.

Dalla Calabria al Trentino: l’inchiesta Maestrale

L’ordinanza del sindaco è soltanto l’ultimo passaggio di un percorso iniziato nel 2023 a Catanzaro, nelle stanze della Dda allora guidata da Nicola Gratteri. All’origine del provvedimento c’è l’inchiesta Maestrale Carthago che ha svelato le infiltrazioni dei clan di ‘ndrangheta nel settore del turismo. Affari milionari non solo in Calabria, anzi soprattutto al Nord, come è emerso anche nel recente dossier firmato da Demoskopika che parla di profitti per oltre 1,5 miliardi di euro in Italia per i clan calabresi.

L’esito, per ora, è chiusura degli Hotel Cielo Blu (già riaperto dal suo proprietario) Locanda Mirafiori e La Mirandola, tutti molto notti a Passo del Tonale. E, spiega l’Adige, è «una botta per il sistema turistico dell’area, per i proprietari degli hotel (ignari di tutto) affittati alla M&V Gestioni turistiche srl da fine 2019 e per il personale impiegato nei tre esercizi».

Il sindaco ha evitato di commentare: di più, non ha neppure pubblicato nell’albo pretorio l’ordinanza firmata nei giorni scorsi. «Non me la sento di parlare – è quanto ha riferito sempre all’Adige – né di commentare, per ora».

L’ombra della ‘ndrangheta sul turismo: gli intrecci societari

L’atto non c’è ma le ombre si allungano dall’inchiesta della Dda di Catanzaro che coinvolge il 42enne Alessandro Oliveri, rinviato a giudizio nel maxi processo in corso a Vibo Valentia e amministratore della M&V dall’11 settembre 2019.

La gestione dei tre hotel rientra in un complicato intreccio societario che parte da Briatico: l’epicentro è il Green Garden Club, gestito – quando gli investigatori erano al lavoro sull’inchiesta coordinata dalla Dda – dalla Magec srl, che si occupa di ristorazione. Accanto a Magec ci sono Cora Touring srl e Cora srl: entrambe avrebbero fatto capo a un gruppo di soggetti che si sono avvicendati nel corso degli anni alternandosi come amministratori.

Nel mirino finisce lo scorporamento dei beni di Cora Touring e Cora che finiscono in altre due società: una delle due è la M&V. Che sigla dei contratti di affitto stagionale di azienda proprio con le società che gestiscono gli alberghi in Trentino.

Sullo sfondo c’è, per l’antimafia calabrese, Francesco Rapisarda, imprenditore turistico e imputato nel maxi processo, il cui intento sarebbe stato quello di creare società ex novo affidandole a persone di sua fiducia. Tra queste anche Alessandro Oliveri che, nei giorni scorsi, con le mail ancora affisse all’ingresso dei tre hotel, ha terremotato la stagione turistica invernale al Passo del Tonale.

I proprietari degli alberghi, da parte loro, si dicono pronti «a difendere il nostro Trentino da certi affari e lo faremo. Ci sentiamo parte lesa in questa vicenda». Sono tutti e tre al lavoro per riaprire al più presto possibile (uno lo ha già fatto): «Abbiamo già dei contatti e ci sono società interessate: ovviamente faremo analisi scrupolose delle offerte prima di riaffidare la gestione delle strutture».