Una tentata estorsione, in pieno stile mafioso, ai danni di un noto farmacista reggino. E’ il quadro emerso dall’operazione “Veleno”, condotta dai Carabinieri di Gioia Tauro. In manette, con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, ci sono finite tre persone: il pregiudicato Francesco Frajia, di 44 anni, ed i fratelli Renato e Maurizio Cristiano, di 54 e 60, il primo ortopedico ed il secondo medico chirurgo.

 

Un tentativo di estorsione architettato ai danni di un farmacista di Rosarno, Gaetano Cianci, destinatario di numerose telefonate di minaccia.

 

La svolta nell’indagine, durata circa dieci mesi, è avvenuta la scorsa primavera. Nel sbrogliare la matassa s’è ricostruito l’intero processo criminoso. Frajia, originario di Locri ma residente a Crema (Cremona), è stato individuato come l’autore materiale delle richieste estorsive. Renato e Maurizio Cristiano, originari di Sambiase ma domiciliati rispettivamente a Montecatini e Firenze, invece, i mandanti.

 

Secondo le ricostruzioni, all’origine delle richieste non vi sarebbe solamente il mero interesse economico, piuttosto propositi di vendetta personale scaturiti dalla separazione tra Renato Cristiano e la moglie, Alessandra Cianci, figlia del titolare della farmacia.

 

In un primo momento i militari, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, hanno provveduto ad accertare il luogo da cui partivano le telefonate estorsive e solo successivamente costruire l’intera vicenda. I tre arresti sono stati effettuati in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emesse, su richiesta della Dda, dal gip distrettuale di Reggio Calabria.