Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
È iniziato il processo a carico del 28enne rossanese A. A., studente universitario, sorpreso con pietre e martello durante il primo comizio calabrese di Matteo Salvini in Calabria. Al giovane, imputato dinanzi al Tribunale di Castrovillari, si contestano i reati di tentate lesioni aggravate e porto senza giustificato motivo di strumenti atti ad offendere.
Le testimonianze
Era il 24 maggio 2016, mentre era in corso il comizio di Salvini in piazza Bernardino Le Fosse a Rossano, il giovane era stato bloccato nel momento in cui prendeva da una cassetta posizionata sotto il palco un martello e una pietra, presumibilmente per scagliarli contro il leader della Lega.
Durante l’udienza dinanzi al Tribunale penale di Castrovillari, sono stati ascoltati un brigadiere della guardia di finanza e un assistente capo della polizia di Stato, i quali hanno ricostruito l’accaduto rispondendo alle domande specifiche poste dapprima dal pubblico ministero Francesco Calderaro, poi dall'avvocato della difesa, Francesco Nicoletti, e infine dal giudice.
Bloccato dalle forze dell'ordine presenti nella piazza
Nello specifico, entrambi gli appartenenti alle forze dell’ordine hanno riferito di aver immediatamente notato il giovane, motivo per il quale lo stesso era stato subito attenzionato e seguito. Il ventottenne, per come ricostruito, si era avvicinato alle transenne in ferro poste a protezione del palco, posizionando a terra una cassetta in legno contenente delle grosse pietre e un martello. Veniva, dunque, visto prelevare dalla stessa cassetta con la mano destra la pietra più grossa e con la mano sinistra il martello. Nel momento in cui alzava la mano destra con l’intento di scagliare la pietra veniva bloccato e allontanato dalla piazza.
Al termine dell’udienza, il processo è stato aggiornato dal Tribunale per l’audizione dei rimanenti testi indicati dalla Procura della Repubblica.