Durante un posto di blocco avrebbe afferrato per un braccio l'agente trascinandolo per diversi metri sino a farlo sbattere con la testa contro un muretto
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Tentato omicidio ai danni di un poliziotto, resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza. Sono i reati per cui Luigi Mancuso, 32 anni, di San Gregorio d’Ippona, è stato condannato dal Tribunale di Vibo Valentia. Sette anni e tre mesi di reclusione, la pena inflitta.
Il giovane, figlio del boss della ‘ndrangheta di Limbadi Giuseppe Mancuso (cl ’49), alias “Peppe ‘Mbrogghja”, è stato invece assolto dall’accusa di guida senza patente. La Procura aveva chiesto per lui la condanna a 9 anni di reclusione.
Luigi Mancuso era difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Francesco Schimio che nel novembre scorso erano riusciti ad ottenere per il loro assistito gli arresti domiciliari al posto del carcere. Secondo l’accusa, nel corso di un posto di blocco avrebbe afferrato per un braccio un poliziotto trascinandolo per diversi metri sino a farlo sbattere con la testa contro il muretto di un bar nei pressi di piazza San Leoluca a Vibo. Il poliziotto, soccorso dai colleghi che hanno poi prontamente arrestato Luigi Mancuso, aveva riportato la frattura di due vertebre e un trauma cranico. Continua a leggere su IlVibonese