Vittima un imprenditore responsabile di un'azienda pubblicitaria. Uno dei due aguzzini è lo zio. L’uomo intimidito per fargli cedere alcuni cartelloni
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Tentata estorsione, minacce, lesioni e danneggiamento. Con queste accuse il Commissariato di Polizia di Lamezia Terme, a seguito di accurate indagini coordinate dal Procuratore della Repubblica Salvatore Maria Curcio e dal Sostituto Marta Agostini questa mattina, ha eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari personali emesse dal gip Emma Sonni nei confronti di Franco Antonio Di Spena , nato a Lamezia Terme, classe 1973 e Antonio Pitagora nato a Lamezia e classe 1966. La vittima è Diego Giordano, titolare dell’azienda pubblicitaria “Pubblisud Giordano s.r.l.”
Lo scorso 19 Luglio Giordano ha denunciato al Commissariato di aver subito un tentativo di estorsione, finalizzata all’acquisizione di alcuni cartelli pubblicitari installati sul territorio lametino, messa in atto dallo zio materno Antonio Pitagora, con la collaborazione di Franco Antonio Di Spena (detto Tony), quest’ultimo noto pluri pregiudicato. Di Spena avrebbe minacciato più volte Giordano dicendogli di non avvicinarsi più ai cartelli altrimenti gli avrebbe sparato e lo avrebbe lasciato morire per terra . Nella stessa occasione lo avrebbe afferrato per il collo sbattendolo con la schiena sul portellone posteriore della sua auto urlandogli “ti ammazzo” e provocandogli lesioni e un trauma contusivo . Gli indagati, in altre circostanze, avrebbero danneggiato alcuni cartelloni pubblicitari di proprietà dell’azienda di Giordano in via del Progresso. Immediatamente i poliziotti del Commissariato di Lamezia, guidati dal primo dirigente Alessandro Tocco, hanno avviato una serie di attività investigative che hanno permesso di acclarare responsabilità in capo ai due soggetti. Al termine delle formalità di rito i due arrestati sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.