Svolta nelle indagini sul tentato omicidio di Pasquale Inzitari, avvenuto nel 2017 a Corigliano Rossano. Nelle prime ore di questa mattina i Carabinieri del Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, nelle province di Brescia, Bologna e Viterbo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Dda di Catanzaro, diretta dal Procuratore Nicola Gratteri. Pasquale Inzitari è il padre di Francesco, giovane 18enne ucciso nel 2009 a Taurianova.

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Tentato omicidio di Pasquale Inzitari nel 2017

I provvedimenti sono stati emessi a carico di 4 soggetti – due in carcere e due agli arresti domiciliari -, gravemente indiziati, nei diversi ruoli attribuitigli, in questo stato del procedimento e fatte salve le diverse possibili valutazioni delle fasi successive, del tentato omicidio, posto in essere la sera del 25 luglio 2017, nei confronti dell’imprenditore della provincia di Reggio Calabria Pasquale Inzitari.

Le indagini afferenti al procedimento in questione sono state effettuate dai militari del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Corigliano Rossano, sotto il coordinamento investigativo della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro.

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L’azione di fuoco nel piazzale de “I Portali”

Dai primi approfondimenti emerse che quella sera di luglio del 2017, nel piazzale del centro commerciale «I Portali» di Corigliano Rossano, un commando di professionisti del crimine, dopo aver effettuato i sopralluoghi dell’area, aveva attuato un piano studiato nei dettagli per attentare alla vita dell’imprenditore reggino. I componenti del commando avevano atteso l’imprenditore all’esterno, dove una volta intercettato lo avevano seguito a bordo di un potente motociclo. In quel parcheggio era poi iniziata l’azione di fuoco dei malviventi, che non era andata a segno solo per la pronta reazione di quella che era stata individuata come la vittima della spedizione. Una serie di colpi esplosi all’indirizzo dell’imprenditore tra la gente, che quella sera era presente nel piazzale condiviso tra le numerose attività del complesso commerciale.

I nomi

Tra i destinatari della misura cautelare figurano anche Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, già detenuti poiché arrestati nel mese di ottobre del 2021, nell’ambito delle indagini condotte dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Ancona, in quanto ritenuti essere i responsabili dell’omicidio di Marcello Bruzzese – fratello del collaboratore di Giustizia Girolamo Biagio Bruzzese -, avvenuto il 25 dicembre 2008 a Pesaro.

A seguito del processo di primo grado, per questo fatto di sangue, i due sono stati condannati all’ergastolo. Agli arresti domiciliari invece sono finiti Gianerico Formosa e Antonio Domenico Scarcella.

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