Doppio, nuovo, furto nell’area comune che ospita la centrale a biomasse e la Op Piana Agri, nella campagne di Taurianova. «È la quarta volta che siamo presi di mira», ricorda il presidente della società Piana Energie Rinnovabili, Luigi Longo. Il fatto è avvenuto a tarda sera, due malviventi sarebbero penetrati oltrepassando la recinzione, così come documenterebbero le telecamere interne.

«Si sono diretti verso la cabina elettrica per chiudere il passaggio di corrente e agire indisturbati», aggiunge Longo. La doppia refurtiva è soprattutto composta da cavi di rame. «Il furto – sostiene Leandro Caccamo, presidente di Piana Agri – avviene in un momento nevralgico della nostra pianificazione, perché stiamo per partire con la nostra lavorazione e trasformazione degli agrumi».

Si sentono in ginocchio le due aziende, dopo il furto su cui indagano i carabinieri, ma soprattutto per una escalation che, secondo i sospetti rivelati agli investigatori, potrebbe avere una regia che va oltre il furto. «Ci sentiamo soli – aggiunge Caccamo – specie ora che facevamo i conti con un bilancio molto lusinghiero, nella nostra mission che valorizza la funzione sociale dell’impresa, dopo il Festival che abbiamo organizzato questa estate, sedendo allo stesso tavolo tutti i protagonisti della filiera agricola».

Anche Longo si sente sconfortato. «Lo Stato faccia in fretta ad assicurare alla giustizia i ladri – conclude il presidente – perché questi costi aggiuntivi, che dobbiamo sopportare in un quadro di emergenza dovuta al rincaro delle bollette, sono diventati veramente insostenibili».