Coronavirus ed erosione costiera. Un binomio da incubo per gli imprenditori della costa tirrenica lametina. A Gizzeria Lido, nello storico Lido Delle Sirene, la spiaggia era ampia 7500 metri quadrati ma l’avanzare del mare ne ha portati via in trenta anni più di sei mila riducendola a mille metri quadri circa.

 

Una vicenda drammatica per il titolare della struttura balneare Lido Russo a cui si è aggiunto poi anche il peso di dovere fare i conti per l’imminente estate con norme di sicurezza anti contagio da seguire e con distanze con le quali ragionare per potere disporre gli ombrelloni.

 

Si va avanti, insomma, metro alla mano e le prospettive non sono incoraggianti. Gli ombrelloni probabilmente saranno il quaranta per cento dello scorso anno, più di metà quindi, non troveranno posto, ci spiega Russo. Le perdite tra ristorante, struttura alberghiera e spiaggia sono stimate in circa il cinquanta per cento.

 

Ad incidere è anche il fatto che molti dei clienti abituali provengono da zone pesantemente colpite dal virus come la Lombardia e non hanno rinnovato come già di consueto a quest’ora la loro prenotazione.

 

C’è poi la beffa che si aggiunge al danno. Gli aiuti e i sostegni promessi non sono mai arrivati, si sfoga Russo. Dalle famose 600 euro alla cassa integrazione per i suoi dipendenti che in un caso è stata di poco più di cento euro. Intanto il mare continua ad avanzare. Da anni si va avanti con ruspe, barriere, lavori continui e un’emorragia economica senza sosta. Il dubbio è se convenga o meno riaprire.