«Sono molto amareggiato e arrabbiato, un po' di paura c'è anche per la famiglia». Sono le parole di Mario Perrotta, imprenditore agricolo crotonese, vittima di un atto intimidatorio perpetrato a due mezzi. Nello specifico, ignoti si sono introdotti venerdì notte all'interno del cortile dell'azienda situata a Strongoli, dove erano parcheggiate le due macchine, dandogli fuoco; ad accorgersene è stato un operaio mentre si stava recando sul posto di lavoro sabato mattina. Insieme a Perrotta, anche le aziende Nigro e Piscitelli sono state destinatarie di atti criminosi, alle quali sono state distrutte due autopompe; in particolare, Giuseppe Nigro, titolare dell'omonima azienda, è stato ricoverato all'ospedale di Crotone per un malore quando ha appreso la notizia del danno.

 

«Noi dobbiamo continuare a lavorare – ha affermato Parretta – anche perchè altrimenti sarebbe come alzare bandiera bianca; a Strongoli c'è un organico molto valido tra le Forze dell'Ordine, ho avuto modo di conoscere il maresciallo Aiello, un ragazzo molto abile. Continueremo a lavorare e cercheremo di resistere, la Resistenza non è solo quella della guerra».

 

È ancora inspiegabile la motivazione che sta dietro questo atto, visto che finora l'azienda ha sempre lavorato bene e non ci sono mai stati problemi di nessun genere. Sono passati circa venti anni da quando Mario Perrotta ha rilevato l'attività, dopo la morte della madre, e si occupa della produzione di prodotti artigianali, come il grano, pomodori, finocchi e fagiolini. Nei prossimi giorni, il prefetto di Crotone Cosima Di Stani, ha convocato un tavolo per discutere di questi atti intimidatori insieme ai tre imprenditori.