La richiesta di incidente probatorio sarà avanzata al Gip già lunedì. L'obiettivo è quello di cristallizzare le prove dei racconti di coloro che erano a bordo dell'imbarcazione affondata domenica mattina
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La Procura di Crotone vuole sentire i superstiti del naufragio del 26 febbraio a Steccato di Cutro per ricostruire l'attività degli scafisti e lo schianto del caicco sulla secca che ha provocato la morte di 69 migranti e un numero di dispersi stimato tra le 27 e le 47 persone tra cui anche molti bambini. Lo scrive l'agenzia Ansa citando come fonte la Gazzetta del Sud.
Nelle prossime ore, il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L'obiettivo dell'Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti.
Sarà formalizzata all'inizio della prossima settimana, probabilmente già lunedì, la delega ai carabinieri da parte della Procura della Repubblica di Crotone per l'acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione di Guardia di finanza e Guardia costiera del barcone carico di migranti nell'intento di ricostruire tutte le fasi intercorse tra la segnalazione fatta dall'aereo di Frontex fino al momento del tragico schianto.
Nel fine settimana, infatti, il procuratore Capoccia è fuori sede per motivi familiari. Il magistrato dovrebbe rientrare in sede lunedì e insieme al pm titolare dell'inchiesta, Pasquale Festa, sarà affidata formalmente ai carabinieri la delega all'acquisizione degli atti nell'ambito del nuovo filone di indagini - al momento contro ignoti e senza ipotizzare un reato - aperto per chiarire quali siano state le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25, di un barcone a 40 miglia dalla costa calabrese. La Procura intende così accertare quali decisioni siano state prese e se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi.