Stipendio “congelato” per il consigliere regionale Nazzareno Salerno (già coinvolto nell’inchiesta Robin Hood) su disposizione degli uffici amministrativi del consiglio regionale ed in seguito al provvedimento di pignoramento per un totale di 53.380 euro emanato dal Tribunale di Vibo Valentia in esecuzione di un decreto ingiuntivo presentato dalla società Cooperfin.

 

Quindi il settore risorse umane di Palazzo Campanella ha avviato le procedure di recupero della somma attraverso una trattenuta di 8mila euro mensili circa, avviata a partire da questo mese, e corrispondente, in pratica, alla sua indennità da consigliere al netto delle trattenute.

 

In particolare, la trattenuta servirà a rifondere la società Cooperfin che aveva, in passato, erogato un prestito a Salerno per le sue attività imprenditoriali. Debito che Salerno, travolto nel frattempo dal ciclone Robin Hood, non sarebbe riuscito ad onorare anche perché destinatario, oltre che di un provvedimento di custodia cautelare, anche di un sequestro preventivo con conseguente blocco dei conti corrente.

 

La stessa inchiesta, come si ricorderà, ipotizza l’esistenza di un comitato d’affari, guidato dallo stesso Salerno, che avrebbe distratto i fondi europei destinati al credito sociale dirottandoli sui conti di alcune società private tra le quali figurerebbe anche la stessa Cooperfin.

 

Salerno è recentemente tornato in libertà ma resta indagato a piede libero in attesa del processo che inizierà il prossimo 5 aprile.