Dimissioni a pioggia nel Crotonese. Sono queste le conseguenze più immediate della maxi l'operazione antimafia Stige che ha portato all'arresto di alcuni sindaci e del presidente della provincia, Nicodemo Parrilla, primo cittadino di Cirò Marina. Tutti i consiglieri comunali della cittadina crotonese hanno rassegnato le dimissioni dalla carica dopo l'arresto del sindaco, del vicesindaco Giuseppe Berardi, dei consiglieri Roberto Siciliani (ex sindaco) e Giancarlo Fuscaldo (ex presidente del consiglio comunale)

 

A rassegnare oggi le dimissioni davanti al viceprefetto Eugenio Pitaro, nominato dal prefetto di Crotone Cosima Di Stani commissario del Comune di Cirò Marina per svolgere le funzioni di sindaco e giunta, sono stati i consiglieri Giuseppe Russo, Serafina Sammarco, Vincenzo Salerno, Ambrogina Tangari, Giuseppina Pirito, Antonio Pace, Leonardo Gentile, Miriam Russo, Giuseppe Strancia, Pietro Francesco Mercuri, Sergio Ferrari. Nella giornata di ieri si erano dimessi i consiglieri del Pd Valentina Facente e Giuseppe Facenza.
Tutti i consiglieri provinciali, intanto, sempre a seguito delle vicende giudiziarie che hanno riguardato e coinvolto il presidente, si sono riuniti nella sede dell'ente manifestando all'unanimità la decisione di rassegnare le dimissioni dalla carica ricoperta, comunicandola alla Prefettura di Crotone.

 

Le dimissioni, si legge in un comunicato, «potranno essere depositate solo a seguito dell'approvazione del rendiconto 2016 e del bilancio previsionale 2017, unicamente al fine di consentire la prosecuzione dell'attività amministrativa ed istituzionale dell'Ente, nonché per rassicurare anche il personale dipendente». «Vorremmo ricordare - continuano i consiglieri - che la Provincia di Crotone, da alcuni anni, vive una grave crisi finanziaria, che non ha consentito di soddisfare le esigenze dei cittadini e dei territori. Solo grazie al lavoro svolto dall'attuale amministrazione in questo ultimo anno - concludono - si è riusciti, anche a prezzo di grossi sacrifici, a porre l'Ente nelle condizioni di avviare un percorso ordinario dell'attività amministrativa, negli ultimi anni assai carente, sia per l'eredità lasciata dalla precedente Amministrazione, che per il "mostro giuridico" creato con la riforma degli enti intermedi».