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Ci sono anche il vicesindaco di Cirò Marina, Giuseppe Berardi, 43 anni, ed il presidente del Consiglio comunale Giancarlo Fuscaldo, 52 anni, fra gli arrestati dell’operazione denominata “Stige”. Secondo l’accusa, Giuseppe Berardi sarebbe stato cooptato in seno alla cosca Farao-Marincola “per via maritale, avendo sposato Farao Natalina, figlia di Farao Vittorio, fratello defunto di Silvio e Giuseppe”, ovvero i boss fondatori dell’omonimo clan. Per un biennio, tra il 2007 e il 2009, Giuseppe Berardi, secondo gli accertamenti degli investigatori, è stato “socio palese della Wash Plus S.a.s”, impresa che avrebbe monopolizzato i servizi di lavanderia nel territorio della cosca. Sin dal 2006 ha fatto parte del Consiglio comunale di Cirò Marina e per alcuni periodi ha rivestito pure la carica di assessore. E per gli inquirenti appaiono “evidenti le infiltrazioni ‘ndranghetische in seno alla casa comunale di Cirò Marina.
Infatti, nelle elezioni del 28 e 29 maggio 2006, 15 e 16 maggio 2011 e 5 giugno 2016, è stato dimostrato che i plenipotenziari della cosca cirotana, non solo hanno fatto proselitismo di tipo ‘ndranghetistito, per veicolare consensi nei confronti dei candidati con i quali si sono collusi, ma hanno selezionato i candidati stessi, riempendo le liste di persone per loro affidabili”. In questo modo è r”iduttivo parlare di infiltrazione - scrive il gip -, in quanto la pressione ‘ndranghetistica ha portato ad un rapporto di immedesimazione per il quale la politica dell’amministrazione comunale è completamente frustrata al soddisfacimento degli interessi della cosca”.
Diversi i “favori” assicurati al clan Farao-Marincola in termini di concessioni, autorizzazioni e appalti, tutti rigorosamente documentati dalla Dda di Catanzaro. Giuseppe Berardi, in tale contesto, è sempre presente in Consiglio comunale e, secondo gli inquirenti “per ordine di Giuseppe Farao nel 2006 è diventato assessore al personale, alle attività produttive, all’igiene e sanità. Nel 2011 è stato poi insignito dell’assessorato ai Lavori Pubblici, Urbanistica e Ambiente”. Da questa postazione avrebbe emesso “indebitamente mandati di pagamento per la “De.Ri.Co.”, assicurando alla cosca, per il tramite di Sprovieri Mario, cugino di Sestito Giuseppe, la concessione della gestione della piscina comunale”.
Giancarlo Fuscaldo, 52 anni, di Cirò Marina, è invece accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, in quanto avrebbe fornito “un contributo volontario e consapevole all’esecuzione del programma criminoso”. Infatti, quale presidente del Consiglio Comunale di Cirò Marina, secondo l’accusa avrebbe fatto da tramite “fra i plenipotenziari della cosca, il sindaco e il consigliere Giuseppe Berardi”. In particolare, si sarebbe impegnato affinchè si protraesse la concessione della piscina comunale a Sprovieri Giuseppe, nonostante lo stesso avesse perdurantemente inadempiuto agli obblighi concessori”.
Il pagamento dei canoni della piscina ad oggi non è stato mai effettuato, nonostante sia stato fissato un canone annuale molto ridotto rispetto alle potenzialità della struttura che, secondo la stima preliminare effettuata, avrebbe dovuto incassare circa 100mila euro annui moltiplicati per i cinque anni previsti dal contratto. Il contratto disciplinare non è stato, però, mai sottoscritto ed ancora ad oggi la Onlus continua a gestire la piscina senza corrispondere al Comune di Cirò Marina alcuna somma. Soltanto nel 2013 il Comune ha inviato alcune missive di sollecito di pagamento a Sprovieri Giuseppe nonché inviti formali a sottoscrivere il contratto di gestione che, ad oggi, ancora risulta mai formalmente stipulato.
G.B.