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C’è anche l’ex sindaco di Cirò Marina, Roberto Siciliani, tra gli arrestati nell’operazione “Stige”, l'inchiesta coordinata della Dda di Catanzaro contro la cosca Farao-Marincola originaria di Cirò. L’ex primo cittadino sarebbe imputato per Associazione di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.) poiché avrebbe “goduto del proselitismo ‘ndranghetistico della cosca onde essere eletto sindaco di Cirò Marina nella tornata elettorale del 2011, così piegando l’operato della Giunta al perseguimento degli interessi della cosca”.
Sono coinvolti anche i fratelli Nevio e Mario; tutti e tre, si legge nell’ordinanza, si sono resi “intestatari di beni immobili, anche attraverso l’impresa ‘Ionica Immobiliare Srl’ con sede a Cirò Marina, ed imprese per conto della consorteria, mettendo gli immobili a disposizione della consorteria, che vi installa attività imprenditoriali”. Sempre secondo il dispositivo, i Siciliani avrebbero messo a disposizione altri immobili in qualità di “dimore dei dirigenti, specie se detenuti, e dei loro stretti congiunti”.
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Roberto, Nevio e Mario Siciliani rappresenterebbero o uno dei collanti con l’amministrazione comunale di Cirò e provinciale di Crotone. In particolare Nevio, si legge nell’ordinanza, avrebbe “goduto dell’appoggio della cosca, che ha profuso a di lui vantaggio, proselitismo ‘ndranghetistico in occasione della competizione amministrativa comunale del 2006, di tal chè ha ricoperto incarico assessorile con deleghe importanti, cosi frustrando l’agire amministrativo-comunale per l’interesse della consorteria”. Mario Siciliani, sempre secondo gli investigatori, si sarebbe colluso con i plenipotenziari della consorteria per determinare l’elezione dei fratelli Nevio e Roberto.