Ci sono anche i sindaci di Strongoli (Crotone), Michele Laurenzano, 42 anni, e di Mandatoriccio (Cosenza), Angelo Donnici, 62 anni, di professione avvocato, fra gli arrestati dell’operazione scattata stamane con il coordinamento della Dda di Catanzaro. Con loro arrestati anche l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Mandatoriccio, Filippo Mazza, 41 anni, il collaboratore del sindaco Giovanni Caruso, 33 anni ed il responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Mandatoriccio, Federico Menotti, di 67 anni.

 

Michele Laurenzano, nella sua qualità di sindaco di Strongoli (in quota Pd), è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa in quanto avrebbe adottato una serie di atti che di fatto hanno favorito la consorteria del clan Giglio. Per gli inquirenti le intercettazioni sono molto chiare e fanno comprendere come il sindaco Laurenzano “si sia prodigato a far approvare un Piano spiaggia che permettesse il mantenimento del chiosco balneare gestito dai plenipotenziari della cosca Giglio”. Avrebbe poi favorito “i singoli associati, quali Miglio Enrico, provvedendo a fargli bitumare la strada di accesso alla propria abitazione” e si sarebbeprodigato nel far aggiudicare lavori comunali a ditte controllate dagli strongolesi, garantendosi al contempo, la protezione della cosca e la possibilità – rimarca la Dda - di poter espletare il proprio mandato”.

 

L’avvocato Angelo Donnici, sindaco di Mandatoriccio, è invece accusato di concorso in turbata libertà degli incanti, aggravata dalle finalità mafiose (art. 7 della legge antimafia).

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Secondo l’accusa, la gara turbata aveva ad oggetto l’affidamento dei lavori consistenti nella vendita di materiale legnoso ritraibile dal taglio della fustaia di Farnetto di località Montagnella per un prezzo avente base d’asta pari ad euro 75.000. Per il gip risultano “provate le condotte illecite poste in essere da Donnici Angelo quale sindaco del Comune di Mandatoriccio, Mazza Filippo in qualità di assessore comunale ai lavori pubblici, Federico Menotti quale responsabile l’Ufficio Tecnico comunale e Caruso Giovanni quale diretto collaboratore del sindaco di Mandatoriccio, al fine di favorire gli interessi affaristici di Santoro Vincenzo”. Peraltro, il ricorso all’assegnazione del tutto “fittizia dei lavori forestali di natura pubblica, mediante cottimo fiduciario” in favore della società cooperativa “Kalasarna” sarebbe stato “del tutto illegittimo, con condotta che si è protratta – scrive il gip - nonostante la segnalazione dell’autorità di vigilanza, ovvero il Dipartimento Agricoltura Foreste e Forestazione della Regione Calabria”.