Nella bozza di decreto al vaglio delle commissioni parlamentari salta fuori il nome dell’attuale responsabile della struttura territoriale di Anas in Calabria
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Nel riquadro il nuovo commissario straordinario della statale 106, Francesco Caporaso
Prima la sospensione, poi il licenziamento, ora anche l’allontanamento dalla carica di commissario straordinario: tramonta così, in tre atti brevi, la parabola di Massimo Simonini, caduto in disgrazia con l’indagine romana che ha portato all’arresto di Verdini junior (cognato del ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini) e ora sulla via del siluramento anche da supervisore per i lavori di ammodernamento della statale 106. Al suo posto, scrive il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano alle commissioni parlamentari, andrà l’attuale responsabile della struttura territoriale Calabria di Anas, Francesco Caporaso.
«Nell’ambito della attività di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi – si legge nella bozza di decreto al vaglio delle commissioni parlamentari – è stata rilevata l’esigenza di un potenziamento delle attività commissariali al fine di un più stretto controllo sui tempi e costi di esecuzione dei lavori». Tempi e costi che, negli anni hanno continuato a crescere e che hanno sollevato anche l’attenzione dei giudici contabili che «hanno espressamente evidenziato» la necessità di un cambio di passo «nell’ambito delle procedure di controllo concomitante attivate sulle opere commissariate».
Già amministratore delegato di Anas, viene nominato nell’aprile del 2021 dal Governo Draghi come commissario straordinario per i lavori di adeguamento della statale che collega Taranto con la punta più a sud dello stivale, Massimo Simonini era finito (da indagato) nelle carte dell’inchiesta che aveva scoperto un vorticoso giro di corruzione che gravitava attorno agli appalti gestiti da Anas e un gruppo di imprenditori tra cui Tommaso Verdini, a capo della società Iver, figlio del potentissimo Denis Verdini, e fratello di Francesca attuale compagna del ministro che vuole costruire il ponte sullo Stretto.
In seguito allo sviluppo dell’indagine, Simonini, che all’epoca era anche Amministratore delegato di Anas, fu prima sospeso in via cautelare e poi licenziato in tronco nel settembre scorso. Restando però saldamente ancorato alla poltrona di Commissario straordinario (con l’ordine di gestire circa 3 miliardi di euro in 15 anni per l’ammodernamento della strada della morte), almeno fino alla fine del mese, quando il decreto diventerà operativo.
Al posto di Simonini entra quindi l’attuale responsabile di Anas in Calabria, Caporaso: una scelta che pesca tra i dirigenti Anas che già conoscono il territorio: «Tale condizione – si legge nella bozza di decreto – appare infatti idonea a garantire una più diretta interlocuzione con le amministrazioni e con i soggetti operanti sul territorio, in linea sia con l’obbiettivo di rendere più proficuo lo svolgimento delle attività e delle prerogative del commissario, sia con le raccomandazioni espresse dagli enti di controllo».
E di grane con cui confrontarsi, sul territorio, ce ne sono diverse. A partire dall’ammutinamento del comune di Caulonia e di altri otto piccoli centri del reggino che proprio la settimana scorsa, in un consiglio comunale aperto a tutte le amministrazioni interessate, si sono messi di traverso al progetto di un troncone di strada (poco più di 5 chilometri) che non verrebbe incontro alle richieste di un pezzo di Calabria rimasto storicamente ai margini delle grandi infrastrutture.
Un “ammutinamento” che, filtra dalla cittadella di Germaneto, non sarebbe piaciuto ai vertici della Regione (tanto che nessuno dei pur solitamente presenzialissimi consiglieri regionali della zona si è fatto vedere durante il consiglio comunale congiunto) e su cui pende la minaccia, a firma dell’ormai quasi ex commissario Simonini, di stralciare il progetto per portare quei fondi su un altro cantiere.