Una manifestazione contro la decisione di celebrare Recovery e Reset in altra sede. Durante l’iniziativa è stata espressa agli avvocati di Omogo Moses e Rosa Vespa.
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Continua la mobilitazione per dire di no allo spostamento dei processi. La protesta degli avvocati penalisti di Cosenza torna più forte di prima, soprattutto con l’udienza preliminare di Recovery che si sposterà a Catania. Con Reset ancora a Castrovillari, la Camera Penale “Fausto Gullo” ha voluto far sentire per un’altra volta la propria voce con una nuova manifestazione. Un’astensione che si aggiunge a quella di dicembre, durante la quale venne annunciata la ferma volontà di proseguire questa protesta. A fare da portavoce delle istanze il presidente della Camera Penale, Roberto Le Pera. «Una città che funzioni si basa su ospedali e tribunali», ha detto ai nostri microfoni. «Una città in cui non si possono celebrare determinati processi, allora, ha una situazione giudiziaria che quantomeno è in fibrillazione». A Le Pera fa eco la presidente dell’ordine degli Avvocati, Ornella Nucci, che ha introdotto la giornata.
La protesta degli avvocati penalisti cosentini, Nucci: «Il problema si riproporrà»
«Se Reset e Recovery non si possono celebrare qui oggi, non si potrà fare neanche per futuri processi», spiega Nucci. Una questione dunque che rischia di rimanere irrisolta e che mette a repentaglio, dice la presidente dell’Ordine degli Avvocati, il diritto alla difesa del cittadino. «Su proposta della presidente stessa del Tribunale abbiamo deliberato la proposta di dotare Cosenza di un’aula bunker. Non credo che i magistrati – aggiunge Nucci – siano contenti di fare centinaia di chilometri». E su Recovery a Catania, spiega come questa scelta possa influenzare molto più a fondo i penalisti bruzi. «Io non posso escludere che da parte dei cittadini coinvolti in questo processo venga deciso di affidarsi ad avvocati di Catania».
Solidarietà per gli avvocati di Moses e Vespa
La manifestazione è stata anche l’occasione per esprimere sostegno e solidarietà agli avvocati Garritano e Gallucci. I due, difensori rispettivamente di Omogo Moses e Rosa Vespa, sono stati vittime di violenti attacchi social. «Il tribunale di internet – dice Roberto Le Pera – ha già deciso. A loro non interessa la verità giudiziaria, esiste solo quella che si scrive sui social. E quindi noi esprimiamo massimo sostegno a due colleghi che, a schiena dritta, stanno facendo un lavoro encomiabile». Sostegno espresso, nel corso dell’intervento che ha aperto la manifestazione, anche dalla presidente Nucci.