VIDEO | Rifiuti lasciati in strada per giorni, erbacce che coprono i marciapiedi. Questa la fotografia di contrada Vaccaro. Le famiglie non ci stanno: «Il sindaco qui non lo abbiamo mai visto»
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Topi, serpenti, cani randagi, a ogni ora del giorno e della notte, ma anche rifiuti, erbacce altissime, tombini aperti e buche nell'asfalto larghe e profonde. Nell'area degli alloggi popolari della frazione Vena, a Vibo Valentia, l'incuria e il degrado stanno divorando la dignità delle centinaia di famiglie residenti, generando un crescendo di rabbia e frustrazione.
Una situazione diventata insostenibile, alla quale i condomini non intendono più sottostare e per la quale attaccano l'amministrazione comunale guidata dal primo cittadino Costa. «Il sindaco se ne frega di tutti», dice a chiare lettera un giovane padre, la cui moglie è in attesa del secondo figlio. Poi continua: «Il sindaco non viene mai qui, a vedere cosa accade, e nessuno viene mai a pulire. Io pago tutto, pago le tasse, eppure non ho i servizi che mi spettano».
Gli fa eco una donna, che ai microfoni di La C News parla quasi rassegnata: «Siamo abbandonati da Dio e del mondo». Perché l'abbandono istituzionale non sarebbe l'unico problema che affligge i condomini di quella zona. «Hanno costruito le case popolari in un posto dove non arrivano nemmeno i bus e molto spesso abbiamo problemi con le condutture idriche. A volte nelle nostre case non arriva acqua e non sappiamo dove lavarci e come fare il bucato».
I disagi, sempre gli stessi, persisterebbero da anni. Negli ultimi due l'indifferenza istituzionale ha causato danni anche al campetto di calcio dove prima giocavano spensierati i bimbi del quartiere. Ora l'area di gioco è appena visibile dalla strada, perché erbacce e sterpaglie che la circondano sono diventate anche più alte delle porte.
Quelle migliaia di metri quadrati di terreno nascondono, a loro volta, altre insidie. Spesso gli abitanti si sono trovati al cospetto di vipere e serpenti, è successo ai bimbi scesi in strada per dare un calcio al pallone. Per questo, soprattutto coloro che abitano ai primi piani, sono costretti a vivere costantemente con porte e finestre chiuse, d'inverno e d'estate, e anche svolgere le quotidiane mansioni domestiche diventa un'impresa.