Tre le persone iscritte sul registro degli indagati per l’omicidio e l’occultamento del cadavere del romeno Ion Iacob, un giovane pastore sparito nel nulla. Sono Assunto Natale Megna, 66 anni, di Nicotera Marina (padre del collaboratore Pasquale Megna); Pantaleone Valarioti, 62 anni, di Limbadi, e Gaetano Navarra, 88 anni, di Rombiolo. 

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«Intendo riferire di un omicidio dove sono coinvolti mio padre e mio suocero oltre un’altra persona che si chiama Gaetano Navarra con riguardo all’occultamento di un cadavere. Sono in grado di individuare il luogo in cui è stato occultato, seppure si tratta di un bosco attualmente abbattuto. Si tratta di un fatto del 26 giugno del 2008 e la vittima è un romeno di cui non so il nome». Queste le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Pasquale Megna di Nicotera Marina che hanno portato la Procura di Vibo Valentia e i carabinieri in località Feudo d’Aquino nel territorio comunale di Filandari alla ricerca del cadavere.

In particolare, il reato di concorso in omicidio aggravato viene ipotizzato nei confronti di Gaetano Navarra e Pasquale Valerioti, mentre il reato di soppressione e occultamento di cadavere viene ipotizzato anche nei confronti di Assunto Natale Megna. Il capannone nei pressi del terreno dove i carabinieri – coordinati dalla Procura – stanno cercando il cadavere appartiene a Pantaleone Valerioti, suocero del collaboratore di giustizia Pasquale Megna.

Così continua il racconto del collaboratore: «Giunto da mio suocero ho visto che aveva una ferita alla testa da cui perdeva sangue e mi ha spiegato che un romeno che lavorava per lui aveva mischiato le pecore del gregge e quindi lo aveva rimproveratoLo straniero aveva picchiato mio suocero con un bastone tanto da fargli perdere i sensi. Io gli chiesi dove fosse il rumeno e mio suocero mi rispose che era intervenuto lo zio Gaetano Navarra che lo aveva investito con il suo furgone e il corpo era stato coperto con del fieno per nasconderlo. Mio padre e Pasquale Valerioti sono stati convocati dai carabinieri di Filandari per la scomparsa dello straniero e successivamente mio suocero mi portò sul luogo del seppellimento per controllare che i cani randagi non avessero scoperto il corpo». Corpo del romeno le cui ricerche continuano da parte degli inquirenti nella speranza di portarne alla luce i resti.