Lo annuncia il consigliere Antonietta D’Amico che ricorda che i reati di tentato delitto e maltrattamenti di animali sono punibili per legge
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Il Comune di Lamezia Terme si costituirà parte civile nel caso in cui venga individuato il colpevole del ferimento a fucilate di due cani avvenuti in questi giorni e venga celebrato il processo. Lo rende noto il consigliere comunale Antonietta D’Amico la quale spiega che «tenuto conto della stretta correlazione tra la violenza arrecata sugli animali e la pericolosità sociale di soggetti ignoti che agiscono in questo modo, come amministrazione ci impegneremo per prevenire e reprimere eventuali illeciti di tale portata, mediante controlli e forme di collaborazione con autorità competenti».
«Si osserva che la competenza in tema di lotta al randagismo e tutela degli animali d'affezione è del Comune e che quest'ultimo ha diritto di chiedere il ristoro dei danni subiti in conseguenza di un fatto che costituisce reato». Danno all’immagine «di un'amministrazione che da subito si è impegnata e quotidianamente si impegna nel dare un volto nuovo alla città su questo tema».
D’Amico ricorda poi che «si tratta di gesto in cui sono ravvisabili i reati di tentato delitto di uccisione di animali previsto dall’ art. 544-bis del Codice penale e punito con la reclusione da tre a diciotto mesi, o quantomeno quello di maltrattamento di animali, art. 544-ter (reclusione da tre mesi a un anno o multa da 3.000 a 15.000 euro)».