Uno degli arrestati nell'ambito dell'operazione fentanyl era soprannominato il poeta, per come recitava della condizione disperata di congiunti ridotti in fin di vita da qualche cancro maligno ai farmacisti più scrupolosi che gli chiedevano a chi servissero i medicinali. Un altro, un operatore socio sanitario, i carabinieri lo hanno ammanettato in ospedale: faceva il badante di notte ad un paziente. Come Oss aveva svolto un tirocinio all’Annunziata e lì aveva rubato parte dei ricettari utilizzati per acquistare il Durogesic, l’analgesico venduto sotto forma di cerotti da applicare sulla pelle, contenente il fentanyl, potente oppioide sintetico più efficace della morfina, normalmente destinato ai malati terminali per alleviare le loro sofferenze.

Il mercato nero dei cerotti

Questo mercato nero, alimentato da prescrizioni contraffatte con timbri intestati a medici in pensione o addirittura inesistenti, ha fruttato agli spacciatori circa 80 mila euro. I cerotti, acquistati a carico del servizio sanitario nazionale, venivano rivenduti a pezzo intero oppure anche in strisce di taglio ridotto. Tutti di Bisignano i destinatari delle misure cautelari. Quattro persone sono finite in carcere, una ai domiciliari. Per una sesta il Gip ha disposto l’obbligo di dimora. Ottanta i militari impiegati anche per eseguire diversi decreti di perquisizione domiciliare a carico di altri indagati a piede libero. Tra loro anche alcuni minori. Il consumo di stupefacenti è una piaga per l’intera provincia di Cosenza, come sottolineato dal procuratore capo Mario Spagnuolo. Lo abbiamo intervistato insieme al comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Piero Sutera.

Indagati

In carcere sono finiti: Vittorio Conte, 35 anni; Tancredo Ferraro, 40 anni; Dante Cardillo, 49 anni; Matteo Martinez, 25 anni.

Domiciliari per Alex Nicoletti, 21 anni e obbligo di dimora per M.M., 34 anni.

 

 

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