La sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la condanna inflitta in appello, ad aprile 2024, nei confronti di Giuseppe Paladino, ex vicepresidente del consiglio comunale di Lamezia Terme accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Paladino, difeso dall’avvocato Lucio Canzoniere, è accusato di avere fornito un «concreto, specifico consapevole e volontario contributo» di natura materiale e morale alla cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri. È su questa consorteria, radicata a Lamezia Terme nel quartiere Capizzaglie, che è incentrato il procedimento denominato Crisalide che ha portato nel 2017 allo scioglimento del consiglio comunale.

La visita nel “fortino” dei Torcasio

Secondo le ricostruzioni della Dda di Catanzaro, nel corso delle amministrative del 2015, Giuseppe Paladino si sarebbe recato col padre Giovanni nel “fortino” della cosca per chiedere sostegno elettorale ai Torcasio. In cambio il giovane politico si sarebbe messo a disposizione del clan.
Per quanto riguarda Giovanni Paladino, a settembre 2022 è stato condannato in via definita a quattro anni di reclusione per scambio elettorale politico-mafioso. Paladino senior, 74 anni, sta scontando la sua condanna con affidamento in prova ai servizi sociali.

Il lungo iter processuale

Più articolato l’iter processuale per Giuseppe Paladino che a maggio 2020 era stato condannato, in primo grado, dal Tribunale di Lamezia a 6 anni di reclusione. Il 16 dicembre 2021 la Corte d’Appello di Catanzaro ha assolto dall’accusa di concorso esterno l’ex vicepresidente del consiglio comunale con formula perché il fatto non sussiste. Una sentenza annullata con rinvio dalla seconda sezione penale della Corte di Cassazione.
Ad aprile 2024 Paladino è stato condannato a quattro anni e sette mesi dalla Corte d’Appello con diversa composizione collegiale.
Ieri la sesta sezione penale della Suprema Corte ha nuovamente annullato con rinvio la condanna rimandando il procedimento nei confronti di Paladino a un nuovo collegio della Corte d’Appello.
Per l’ex politico si attende, ora, il terzo processo d’appello.