Passo del gambero per la Marina alle prese con gravi problemi e un netto calo delle frequentazioni, Covid a parte. Troppo poco i partecipati eventi religiosi o della movida, quali il Magna Graecia film festival per salvare la stagione in corso
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Sos Lido. Un grido di aiuto - o un appello accorato, se preferite - lanciato dagli abitanti e ancor di più da gran parte degli operatori economici del quartiere marinaro di Catanzaro che la politica locale sta cercando di ignorare - limitandosi per il momento a fare buon viso a cattivo gioco - essendosi alla vigilia di due importanti e tutto sommato ravvicinate tornate elettorali, di cui una oltretutto ormai imminente.
Ecco il motivo per il quale, soprattutto in consiglio comunale, è di recente capitato di sentir abborracciare delle scuse davvero risibili, ci sia consentito l’aggettivo, come ad esempio quella della conduttura fognaria guarda caso rottasi (sarà anche capitato, per carità) nei pressi del depuratore per tentare maldestramente di giustificare il cattivo odore che con la bella stagione - e non solo per la verità - viene diffuso quasi H24 dallo stesso impianto ad avviso di molti obsoleto. Ma fosse l’unico problema, si potrebbe tollerare. Seppur con un certo sforzo.
Il guaio, però, è che l’area, negli ultimi anni in fase di forte espansione non esclusivamente dovuta all’assidua frequentazione degli studenti con casa in affitto per via della relativa vicinanza al Campus Umg di Germaneto, sembra invece correre il serio pericolo di scivolare improvvisamente nella crisi in cui si era avvitata circa una trentina di anni fa, risalendo invece la china da metà anni Duemila in avanti fin al boom del periodo che va convenzionalmente dal 2010 al 2018, tenendo botta tuttavia anche successivamente malgrado lo tsunami Covid di circa 12 mesi fa. Una buona stella che sembra essersi esaurita.
Ma attenzione: la frase relativa alla sorte propizia non può e non deve cancellare gli incontestabili meriti di un’Amministrazione Abramo che - realizzazione di uno lungomare a parte - per la Marina si è spesa. Gli obiettivi tuttavia raggiunti, anche degni di nota e di lode, non sono stati sufficienti a mascherare clamorosi fallimenti. Come, su tutti, l’incapacità di rendere il porto un’infrastruttura moderna e funzionale, ma ci sarebbe accontentati di vederla effettivamente fruibile per i soli diportisti. E che dire poi della sempre crescente sporcizia della zona in parte, ma non del tutto, scusabile con l’inciviltà dei cittadini.
Senza contare un verde pubblico ironicamente ribattezzato “giallo pubblico” a causa della mancata cura. A tutto ciò aggiungasi una viabilità caotica; la cronica scarsità di parcheggi; un’area di Giovino non “decollata” sotto il profilo della movida per riuscire così a rappresentare una valida alternativa ad altre località in voga della costa ionica catanzarese quali Montepaone e in particolare Soverato (anche, ma non unicamente, per la crisi ingenerata dai nefasti effetti del coronavirus) e da ultimo la delicata questione sicurezza.
Un tema reso di stretta attualità dalla massiccia presenza di soggetti di etnia rom dediti alle risse o comunque pronti a turbare la serenità di chi scende a Lido la sera (tante famiglie che passeggiano, consumando qualcosa, ad esempio). Risultato? Uno spazio frontemare di solito stracolmo nelle roventi notti d’estate, ma già frequentatissimo da metà maggio in poi soprattutto nei weekend, che in questo ‘21 appare snobbato dalla gente come purtroppo accadeva dagli inizi del Novanta in poi. Ovvio, quindi, che gli esercenti e gli imprenditori del posto (in particolare i cosiddetti stagionali) siano imbufaliti. Dal momento che nessuno di loro pensa di potersi rifare degli ingenti investimenti sostenuti con eventi sì in grado di attirare grandi folle, ma episodici, quali la sentita festa della Madonna di Porto Salvo di domenica prossima o il Magna Graecia Film Festival.
Già, proprio L’Mgff che, ogni anno, Sars o non Sars raccoglie da un benevolo sindaco decine e decine di migliaia di euro di soldi della comunità. Ma basterà una settimana abbondante appena di lustrini e paillettes a risollevare l’attuale brutta condizione del quartiere a mare del capoluogo? In molti sono scettici sul punto.